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Zaniolo rompe il silenzio: "Deluso dai miei ex compagni, a Roma ero solo una plusvalenza"

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Zaniolo con la maglia della Roma
Zaniolo con la maglia della RomaProfimedia
L'ex giocatore della Roma si è tolto qualche sassolino dalla scarpa in un'intervista con la Gazzetta dello Sport.

Nicolò Zaniolo (23) torna a parlare, e questa volta lo fa senza filtri, in una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

L'ex giallorosso ha voluto parlare degli ultimi mesi con la maglia della Roma, mesi difficili e in cui ha accumulato tanta rabbia e delusione.

"Potrei parlare ore di promesse non mantenute. Mi dicevano che ero una punta di diamante, invece sono sempre stato considerato solo una plusvalenza. Per due anni mi è stato detto che il nuovo contratto era pronto. A gennaio dell’anno scorso avrei firmato a poco più di quello che guadagnavo, perché a Roma stavo bene e sapevo che c’erano problemi col Financial Fair Play. Dopo tante chiacchiere mi sono stufato. Se io devo riflettere sul mio addio, penso che debbano farlo anche altri" ha spiegato l'attaccante.

Poi, la scelta del Galatasaray, con cui ha già segnato due gol in tre partite: "Avevo bisogno di rimettermi in gioco. Così ho parlato con Sergio Oliveira, che era con me alla Roma, e mi ha detto che l’ambiente è bello e il campionato competitivo. Poi ho chiamato il c.t. Mancini e anche lui mi ha consigliato di andare, dicendo che sarei stato bene. E aveva ragione".

Delusione, invece, per il trattamento ricevuto a Roma: "Sono rimasto deluso da quasi tutti. Non faccio nomi ma dicevano che eravamo fratelli e poi non mi hanno nemmeno salutato".

Zaniolo con la maglia della Roma
Zaniolo con la maglia della RomaProfimedia

Quasi a sorpresa, però, sono arrivate parole di grande affetto e stima per Jose Mourinho: "Un grandissimo allenatore ed una grandissima persona. Mi ha fatto giocare quasi sempre. Certo lui è abituato a gestire i fuoriclasse e io non lo ero. Mi sarebbe piaciuto averlo tra quattro-cinque anni ma mi ha dato tanto lo stesso".

Infine, un cenno al futuro, sul quale l'azzurro non ha voluto sbilanciarsi troppo: "Il futuro non lo conosce nessuno. È ovvio che non posso garantire che resterò in Turchia cinque anni, ma finché sarò qui darò sempre il massimo".