Ci vorrebbe una serata da pazza Inter per eliminare il Benfica. Anzi due. La stagione ci racconta che la squadra di Simone Inzaghi, per quanto fatto sinora, non può partire con i favori dei pronostici contro una delle belle sorprese, forse la più bella in assoluta, della campagna 2022-2023. Ed è per questa ragione che, probabilmente, più di altre volte i nerazzurri dovranno affidarsi a quel pizzico di irrazionalità che tante soddisfazioni (e altrettante delusioni) ha regalato ai tifosi interisti.
La sensazione, infatti, è che per superare il turno, a differenza dei portoghesi, l'Inter abbia bisogno di giocare due partite perfette, sia in attacco che in difesa e, numeri alla mano, quello attuale non è il miglior momento per aspettarsi che possa davvero succedere. C'è bisogno di cercare altrove le motivazioni che, in questo momento, Lautaro, Lukaku e compagnia non sembrano riuscire a trovare all'interno del proprio spogliatoio.

C'è bisogno di uno scatto di reni, di due prestazione da 10 e lode. E ha ragione Inzaghi quando sottolina che "la parola chiave dei prossimi due msi dev'essere 'insieme'. Servirà una gara di testa e cuore. Sul cuore non ho dubbi, l’impegno che vedo nei ragazzi è folle. Sulla testa, è chiaro che dobbiamo essere bravi a non pensare agli ultimi risultati". Folle, appunto. Fa rima con pazza.
Una cosa è certa e a questa si afferrano molte delle speranze del popolo interista: quest'anno si è vista una squadra in campionato e un'altra in Champions League. Non che in Europa l'Inter abbia entusiasmato a base di bel gioco, ma l'atteggiamento dei nerazzurri nella massima competizione continentale è stato completamente diverso a quello ostentato suicampi della Serie A. Basti pensare che a Oporto l'Inter è riuscito a far valere quel gol di vantaggio che, invece, non è riuscito a difendere nell'ultimo quarto di gara a Salerno.
E così, riusciranno le motivazioni Champions a far uscire l'Inter dalla crisi? La risposta nessuno può darla. Tuttavia, quello che è certo è che se scenderanno in campo senza le giuste motivazioni, i nerazzurri non avranno scampo: "Noi siamo l'Inter, ci siamo preparati bene: nelle ultime tre partite la squadra ha fatto a mio parere tre buone gare, chiaramente non seguite dal risultato - ci ha tenuto a sottolineare Inzaghi - . Però se le analizziamo abbiamo tirato 40 volte in porta: dobbiamo continuare così, sappiamo che ci sono dei momenti in cui la tocchi una volta e fai gol". Servirebbe proprio un momento del genere.

Sotto questo aspetto, il fatto che il presidente Zhang abbia deciso di accompagnare la squadra a Lisbona va, senza ombra di dubbio, nella direzione giusta: quella di motivare la squadra fino a un minuto prima di scendere in campo e, soprattutto, di non fornire un alibi ai calciatori che da troppo tempo sentono dire in giro che la società li ha abbandonati e che il suo unico obiettivo è quello di trovare il miglior acquirente possibile. Il che, probabilmente, è anche vero così com'è vero che non è lo stesso vendere un club che parteciperà alla prossima edizione della Champions o uno che disputerà l'Europa League.
Insomma, per dirla con Inzaghi, tutti insieme appassionatamente per i prossimi due mesi per raggiungere un traguardo storico in Europa ed evitare il fallimento assoluto in campionato che finirebbe per puntare il dito contro tutti: dai dirigenti ai calciatori e, naturalmente, a un allenatore arrivato a Lisbona sapendo che il club sta già cercando un sostituto: "Il quarto Champions con il Benfica può ribaltare la nostra stagione? Può darci grande entusiasmo per il finale di campionato e per il piazzamento Champions. Sì, ci può dare una grande mano a livello fisico e mentale", ha ammesso Alessandro Bastoni, uno dei pilastri dell'Inter del futuro. A meno che...