In un derby lombardo sempre più carico di significati, l’Atalanta ha avuto la meglio sul Milan con cinismo e lucidità. I rossoneri, schierati ancora una volta con il 3-4-3 da Conceição, non sono riusciti a contenere l’efficacia offensiva della Dea, capace di colpire su una delle poche sbavature difensive del Diavolo. A decidere la sfida è stato Ederson, autore del gol dell’1-0 che vale tre punti fondamentali in chiave europea: l’Atalanta sale così a quota 64, tenendo a distanza il Bologna, vittorioso sull’Inter.
Primo tempo tattico a San Siro
La sfida tra Atalanta e Milan si è aperta sotto il segno dell’equilibrio, con un primo tempo più ragionato che spettacolare, dominato dalla tattica e dalla ricerca degli spazi. Le due squadre si sono annullate giocando ognuna il proprio spartito: la Dea ha preso in mano il possesso sin dalle prime battute, occupando stabilmente la trequarti avversaria e muovendo il pallone con rapidità da un lato all’altro del campo, alla ricerca di un varco utile.
Il Milan ha invece optato per un atteggiamento più attendista, costruendo le proprie trame offensive partendo dalle transizioni. Lo schema rossonero era chiaro: difesa bassa, linee compatte e ripartenze rapide, affidate alla velocità e alla creatività di Rafael Leao, il cui movimento verso il centro liberato da Jovic ha rappresentato il principale tentativo di rompere l’equilibrio. Fofana ha cercato il portoghese con continuità, senza però riuscire a sorprenderne la marcatura.

Pochissime le vere occasioni: l’unico tiro nello specchio è arrivato alla mezz’ora proprio dai piedi di Leao, partito come sempre dalla sua corsia mancina. Bellanova, attento e ordinato, ha saputo reggere l’urto, frenando il tandem formato dal portoghese e Theo Hernandez. Nel finale di frazione, dopo un lungo monologo nel possesso, il Milan si è affacciato con più convinzione, andando vicino al gol con Jovic: servito in area con un pallone rasoterra, il serbo si è girato da centravanti puro, ma ha calciato largo, mancando l’occasione più chiara del primo tempo. Nessun minuto di recupero e squadre negli spogliatoi sullo 0-0.
Ederson punisce alla prima disattenzione rossonera
Nella ripresa, Gasperini ha operato un triplo cambio nella linea difensiva, inserendo Kossonou, Toloi (al posto di Djimsiti acciaccato) e Ruggeri per correre ai ripari di fronte alla crescente pressione del Milan. I rossoneri, infatti, hanno alzato sensibilmente i ritmi, spingendo con maggiore convinzione sugli esterni e confezionando una serie di traversoni insidiosi, non finalizzati per mancanza di incisività negli ultimi sedici metri.
Nel momento di massimo slancio del Diavolo, però, è arrivata la doccia fredda: al 63’ l’Atalanta ha colpito in contropiede con cinismo, sfruttando una dormita difensiva. Su un traversone tagliato di Lookman, Bellanova ha fatto da torre di testa e ha servito Ederson, abilissimo a inserirsi alle spalle della retroguardia e, completamente dimenticato da Fofana, a trafiggere Maignan con lucidità, firmando l’1-0 nel momento più favorevole ai rossoneri.

Con lo scoccare del tempo, poi, Conceição ha provato a rimescolare le carte inserendo Abraham, João Félix, Sottil, Chukwueze e Giménez per dare nuova linfa all’attacco e riacciuffare il risultato. I cambi hanno portato freschezza e intensità, ma non sono bastati a scardinare l’ordinata retroguardia dell’Atalanta. La Dea, tra l'altro, ha evitato di arroccarsi in difesa, preferendo un approccio coraggioso: pressing alto, gestione oculata del possesso e ritmo spezzato per accompagnare il vantaggio fino al triplice fischio. Per Gasperini arriva così il secondo successo consecutivo, mentre il Milan resta bloccato al nono posto, sempre più lontano dal treno europeo.