Con lo sciopero del tifo locale per i primi 20 minuti, la sfida del Penzo tra i padroni di casa del Venezia e il Como ha visto gli ospiti accelerare per primi con un sinistro di Strefezza sul quale Stankovic ha ben risposto. L'inerzia iniziale del match andava nella stessa direzione del fortissimo vento che aleggiava sulla laguna insieme a una pioggia incessante. E dopo un paio di iniziative del brasiliano, i padroni di casa si ribellavano e alla prima proposta vera e propria trovavano il vantaggio.
Al 17esimo, dopo una buona azione avvolgente, Nicolussi Caviglia caricava il tiro dal perimetro, e sulla traiettoria trovava capitan Pohjanpalo. Il finlandese aveva la lucidità di colpire al volo di tacco per spiazzare Reina e sbloccare il risultato, premiando i tifosi locali accorsi nonostante un tempo da lupi. La rete, tuttavia, veniva poi assegnata al centrocampista, al suo terzo centro in questo campionato.
Più agile nel possesso di palla, con Nico Paz sempre nel vivo del gioco, il Como cercava subito di rispondere, ma a parte alcuni cross sotto porta di Stankovic non riusciva a concretizzare granché. I tentativi degli ospiti ribattevano quasi tutti sulla linea difensiva organizzata dal portiere serbo, che al 25esimo vedeva Belotti concludere alto nella migliore occasione per i lombardi. Nonostante il vento apparentemente a favore, la squadra di Fabregas non riusciva a sfondare nei primi 45 minuti.
Nel secondo tempo, a condizioni climatiche avverse invertite, dopo pochi minuti su un cross da destra il difensore veneto Candela la buttava goffamente nella propria porta. Un pari fortunoso per i comaschi, ai quali sorrideva la sorte nonostante il vento che sicuramente avrà influito nel colpo di tibia dell'esterno difensivo veneto.
Il sussulto svegliava i padroni di casa, che cercavano subito di riportarsi davanti. Ma due minuti dopo il pari un contropiede imbastito da Fadera metteva Strefezza nelle condizioni di giustiziare Stankovic. Il brasiliano, però, angolava troppo e mancava il bersaglio, mangiandosi le mani. Il ribaltone, però, si consumava al 57esimo, quando dopo una discesa sempre da destra di Van der Brempt Belotti veniva pescato troppo solo in area avversaria e affondava il colpo.
Il Venezia, però, non era ancora morto. E al 69esimo veniva fuori il talento di Oristanio, che incurante del vento trovava su un corner dalla destra una traiettoria velenosa che faceva finire il pallone nell'incrocio opposto, beffando Reina. Un gol olimpico che riscaldava un raggelato Penzo.
Il finale vedeva i padroni di casa crederci tantissimo, nonostante la stanchezza e una pioggia che non smetteva di scendere. E mentre il vento cedeva un minimo, l'animo di Nicolussi Caviglia si scaricava tutto in una botta dal perimetro che culminava in fondo alla rete. Ma dopo la grande illusione il Var richiamava l'arbitro Doveri, che dopo il replay notava il fuorigioco di Pohjanpalo, a tutti gli effetti decisivo, e dunque invalidava la splendida rete del centrocampista lagunare. Era l'ultimo sussulto di una gara divertente, che non trovava nessun vincitore. Un risultato salomonico e in fin dei conti giusto per quanto visto in campo.