Non ci ha messo molto la Lazio a far capire al Verona che oggi voleva dominare. Meno di 100 secondi, infatti, sono passati dal calcio d'inizio al gol di testa di Gigot, che su corner da sinistra di capitan Zaccagni dava subito il vantaggio ai biancocelesti. Voglioso di trovare subito la risposta adeguata, il Verona si catapultava poco dopo in attacco, ma Provedel usciva coi tempi giusti su Tengstedt.
Il dominio del pallone e l'occupazione degli spazi era però prerogativa della squadra di Baroni, che al 21esimo trovava una prateria in verticale nella quale si involava Dia. La progressione era sicura, e altrettanto lo era il piazzato mancino del senegalese, che firmava così un significativo raddoppio. Stordita, la compagine di Zanetti cercava di evitare l'imbarcata e il suo primo tiro, griffato Duda, arrivava al 41esimo ma non era efficace.
Presa la fiducia necessaria, il Verona ci provava di nuovo, ma il sinistro ravvicinato di Tengstedt era troppo debole per impensierire Provedel. Poi, in seguito a un'incursione incisiva di Sarr, un dolce cross trovava bene Serdar, il cui colpo di testa però toccava la parte alta della traversa.
Con l'ingresso di Livramento per Dawidowicz, Zanetti cercava di aumentare la spinta per dare il via alla rimonta. Eppure, l'ottima disposizione tattica, eccezion fatta per una palla vagante in area non agganciata da nessuno, era predominante. E su un goffissimo alleggerimento di Tchatchoua si avventava Dia, che senza angolo vedeva con la coda dell'occhio l'accorrente Zaccagni. L'ex di turno calciava con forza e, grazie a una deviazione, batteva Montipò, mettendo il sigillo senza però esultare.
Calava così il sipario su un match nel quale l'eccessiva rilassatezza difensiva della squadra di casa, che ha mancato di filtro in mediana, ha facilitato il compito alla squadra ospite. L'espulsione nel finale di Duda per doppio giallo in seguito a un fallaccio su Pellegrini era la sublimazione della frustrazione dei veneti, ormai arresi all'evidenza di una sconfitta netta sul piano del risultato.

Il trionfo del Bentegodi ridà così alla Lazio un sorriso che mancava dal 21 dicembre scorso. E, soprattutto, permette a Zaccagni e compagni di tornare al quarto posto, con due punti di vantaggio sulla Juventus e quattro di ritardo sull'Atalanta, terza.