Ci ha messo pochissimo, la Lazio, a mettere in chiaro le cose contro il Verona. Artefice un lancio di Rovella per Castellanos, che ha controllato e innescato Guendouzi, il quale a sua volta appena entrato in area ha piazzato un rasoterra per battere Montipò. Sprazzi di sarrismo nella rete che al terzo minuto già apriva le marcature, confermando le intenzioni dei biancocelesti al loro esordio davanti al loro pubblico.
Nel panico, i veneti sono stati surclassati in ogni zona del campo, e al decimo andavano nuovamente sotto. Stavolta ad andare a segno era Zaccagni, imbeccato però da una lussuosa rabona del Taty, autore del secondo e fantastico assist della serata. Il capitano biancoceleste impallinava Montipò con un piazzato dolce e preciso sull'angolo opposto dalla sinistra dell'area piccola.

La chiude il Taty
In scioltezza, i padroni di casa hanno comunque continuato ad attaccare, e al 24esimo Castellanos ha sbagliato il suo primo pallone calciando alto al volo in un tentativo velleitario da fuori area. Poco dopo arrivava il primo tentativo del Verona con Harroui, ben lanciato in profondità ma non in grado di imprimere forza al pallone in scivolata. Il rammarico più grande per gli ospiti era alla mezz'ora, quando un colpo al volo da fuori area di Bernede sbatteva sul palo alla sinistra di un battuto Provedel.
Chi però non calava era Castellanos, che veniva a fare da catalizzatore arretrando e al 36esimo imbeccava in modo illuminante Cancellieri, abile a crederci e ad arrivare fino sul fondo per metterla in mezzo e creare problemi alla difesa veneta. E al 43esimo raccoglieva il meritato premio del gol con una decisa testata dopo un'uscita a vuoto di Montipò, chiudendo praticamente i giochi.
Il sigillo di Dia
Uscita dagli spogliatoi, la Lazio ha approcciato la ripresa con lo stesso entusiasmo, affondando due volte nei primi due minuti. Come se non stesse dominando un Verona che invece rientrava con tre cambi. Non contenti, gli uomini di Sarri sfioravano il quarto gol: la splendida imbeccata in verticale di Rovella trovava Cancellieri, scattato perfettamente in diagonale, ma il controllo e l'esecuzione erano sballati.
L'unico a provarci per i veneti era l'estroso Giovane, sulla cui percussione a sinistra scaturiva poi il tiro di Serdar che però veniva ribattuto prima di arrivare in porta. L'inerzia, però, continuava a essere totalmente biancoceleste. E con i ritmi che si abbassavano Sarri dava spazio a varie riserve, tre delle quali creavano la rete del 4-0: verticalizzazione di Pellegrini, sgasata di Belahyane e tocco sotto di Dia.

Convincente e a tratti esteticamente apprezzabile, la squadra di Sarri si rialzava dopo la sconfitta iniziale dello scorso weekend a Como. Il gioco è divertente, adesso va trovata la continuità nel lungo periodo. Per la truppa di Zanetti, invece, è una batosta dalla quale bisognerà riprendersi quanto prima. E, da questo punto di vista, la sosta potrebbe essere salvifica.