Atalanta e Milan si sono affrontate al Gewiss Stadium senza studiarsi neanche un po', come dimostrato dall'occasione per Pulisic dopo appena 16 secondi. La conclusione in diagonale del nordamericano, dopo una veloce verticalizzazione, veniva ribattuta da un attento Carnesecchi. La risposta della Dea era immediata, con Ederson che sgusciava via tra due avversari in area e serviva Pasalic, il cui tiro però era alto.
Ma la spinta dei bergamaschi era di quelle costanti, e al 13esimo su un corner dalla sinistra arrivava già lo scatto bruciante. A siglarlo era l'ex più atteso, quel De Ketelaere che trovava una rivincita tanto cercata svettando su Theo Hernandez e battendo in modo secco Maignan. Per il belga era il 15esimo gol nel 2024 con la squadra nerazzurra, a riprova del suo status di factotum offensivo per la truppa di Gasperini, che esultava in tribuna causa squalifica.
Senza centravanti fisso, l'Atalanta cercava le solite manovre sul perimetro, con Pasalic, CDK e Lookman a formare un triangolo dinamico. Ma dall'altro lato c'era la catena di sinistra rossonera, che sviluppava la folata di Leao il cui cross basso mancino veniva tramutato in gol da Morata, abilissimo a impattare al volo. Era un altro scatto di un match apertissimo e frenetico, che vedeva CDK prendere il dominio del gioco nella metà campo avversaria: il suo tracciante per Bellanova che provocava una buona occasione non concretizzata da Pasalic lo confermava.
L'infortunio di Pulisic costringeva Fonseca a cambiare lo statunitense con Loftus-Cheek al 38esimo. Un cambio concettuale per i rossoneri, che soffrivano terribilmente l'abilità nello scorrazzare tra le linee del grande ex, molto ispirato. Con un Milan che chiudeva la prima frazione più abbottonato, era Lookman a cercare la scintilla per accendere il fuoco nemico verso Maignan, che al 44esimo vedeva il suo colpo dall'angolo sinistro finire fuori bersaglio di poco.
Il secondo tempo vedeva l'Atalanta provare a spingere soprattutto a sinistra, dove però Lookman vedeve come Emerson Royal assorbiva con frequenza i suoi tentativi di incursione. Tra i rossoneri era il metodista Reijnders a cercare la creazione, e per poco un suo affondo da solista non abilitava Morata a un tap-in decisivo. I ritmi calavano da ambo i lati, complice anche la stanchezza, sebbene CDK anche con scatti minimi era capace di generare superiorità numerica.
Le transizioni del Milan, invece, non trovavano sbocchi particolarmente pericolosi, ed era Loftus-Cheek a provarci con uno sfondamento sulla destra che sfociava in un tiro di Musah che finiva a lato. L'Atalanta provava ad affondare facendo entrare Retegui, Samardzic e Kossounou, mentre il Milan rispondeva con Abraham per Morata.
La prima incursione dell'ex Udinese permetteva a Lookman di insidiare Maignan, che però rispondeva con prontezza di riflessi chiudendo sul suo palo. Ma la spinta dei locali era incessante, e all'87esimo, sempre su corner, il nigeriano si trovava al posto giusto nel momento giusto, e colpiva di testa trovando il gol del 2-1 che faceva esplodere il Gewiss Stadium.
Dopo il 90esimo c'era un'opzione anche per Retegui, che veniva però fermato dal portiere milanista. Ma a nessuno importava. Perché arrivava comunque la nona vittoria per la Dea, che adesso è prima davanti a tutti in classifica. E si gode una meritatissima festa.
