La nuova stagione di Serie A è ormai alle porte: sabato pomeriggio ripartirà il campionato con i campioni d’Italia in carica pronti a difendere il titolo. E, McTominay e compagnia, lo faranno da favoriti assoluti perché nessuno, in estate, si è rinforzato come il Napoli di Antonio Conte.
Le trattative di mercato resteranno aperte per altri dieci giorni, lasciando ancora margini di manovra a chi non è soddisfatto della propria rosa, ma le gerarchie e le ambizioni delle principali protagoniste s'intravedono già nitidamente.
Napoli e Inter partono davanti a tutti, mentre Milan e Juventus inseguono, con Roma e Atalanta pronte a inserirsi. La Fiorentina e la Lazio ci provano, il Como sogna di sorprendere, il Bologna di confermarsi.
Napoli e Inter, tra conferme e incognite
Il Napoli di Antonio Conte parte inevitabilmente con il peso dello scudetto sulle spalle e con il ruolo di favorita naturale. L’infortunio di Romelu Lukaku complica i piani d’attacco, ma l’arrivo di Lucca e il pressing su Hojlund offrono nuove soluzioni. A centrocampo spicca il colpo De Bruyne, mentre Milinkovic-Savic è arrivato per aumentare il livello di Meret in porta. Lang, Beukema e Gutierrez completano, tra gli altri, il quadro, in attesa di ulteriori rinforzi (leggi Juanlu).
Decisamente diversa la situazione dell’Inter: dopo l’addio a Inzaghi e il "no" di Cesc Fàbregas, la scelta di affidarsi a Christian Chivu è una scommessa. Allo stesso modo, i colpi Sucic, Luis Henrique e Bonny non bastano a colmare il gap rispetto ai campioni d'Italia e i mancati arrivi di Lookman, Koné, Leoni e De Winter hanno lasciato al tecnico rumeno una rosa incompleta. Marotta e Ausilio dovranno darsi da fare in questi ultimi giorni di mercato per mantenere la squadra vicecampione d'Europa competitiva a tutti i livelli.
Juventus e Milan, ricostruzione e rivoluzione
A Torino la Juventus è in piena fase di ricostruzione. Il riscatto di Kalulu e Conceição, unito all’arrivo di Jonathan David, offre nuove certezze, ma la permanenza di Vlahovic rallenta altre operazioni (vedi Kolo Muani). Igor Tudor dovrà trovare il giusto equilibrio per riportare la squadra stabilmente tra le prime quattro e ambire, se possibile, a qualcosina in più.

Il Milan, dalla sua, ha rivoluzionato tutto. Con Massimiliano Allegri in panchina e Igli Tare in dirigenza, i rossoneri hanno incassato quasi 200 milioni tra cessioni e fine prestiti, salutando anche pesci grossi come Theo Hernandez e Reijnders. Modric, Ricci e Jashari hanno alzato la qualità del centrocampo, De Winter ed Estupiñán rinforzato la difesa e Boniface - se, come sembra, arriverà - rinforzerà l’attacco. Senza coppe europee, poi, il Milan può davvero pensare di poter arrivare fino in fondo alla lotta scudetto.
Roma e Atalanta, due cantieri aperti
A Trigoria, nel frattempo, è iniziata l’era Gasperini, ma la Roma è ancora alla ricerca della sua identità. Bailey si è fermato subito per infortunio, mentre l’assalto a Sancho resta in sospeso. Sono arrivati Ferguson, Ghilardi e Wesley: in attesa dei botti finali, si può certo dire che l'intraprendente mercato giallorosso ha riacceso l’entusiasmo tra la tifoseria giallorossa.
Anche l’Atalanta, naturalmente, ha cambiato volto in panchina: l’addio del Gasp ha chiuso un ciclo che, il suo figlioccio, Ivan Juric spera di perpetuare. Le cessioni di Ruggeri e Retegui hanno portato risorse importanti reinvestite su Krstovic e Zalewski. Lookman è rimasto, almeno per ora. Sulemana e Ahanor sono scommesse per il futuro, ma di certo servirà un po' tempo per trovare equilibrio.
Due vecchi condottieri e una mina vagante
La Lazio ha vissuto, suo malgrado, un’estate di immobilismo: bilanci da sistemare e mercato bloccato in entrata. E così, fatta eccezione per la cessione di Loum Tchaouna al Burnley, la rosa a disposizione di Maurizio Sarri è praticamente identica, con il rischio di pagare l’assenza di rinforzi.
Se i biancazzurri si sono di nuovo affidati al Comandante toscano, la Fiorentina ha riportato Pioli in panchina e investito forte su Roberto Piccoli, colpo record del club (25 milioni).
In attacco, l'ex allenatore del Milan, si è assicurato la continuità di Kean e il ritorno in Serie A di un calciatore esperto come Dzeko. La linea verde dei Viola, invece, la scandiranno Sohm, Fazzini, Kospo e Viti. Una squadra ambiziosa che, Raffaele Palladino a parte, non ha perso i suoi pezzi pregiati.
La menzione speciale va al Como più mina vagante che possibile sorpresa, considerato che sono già in tanti ad aspettarsi molto dai lariani. Fabregas, come dicevamo, è rimasto saldo in panchina e i gioielli come Nico Paz non sono stati ceduti. Gli innesti giovani e di qualità (dall'arrivo di Rodriguez al riscatto di Perrone) si uniscono all’esperienza di Morata, chiamato a guidare la squadra verso l’Europa.