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Roma, Soulé si racconta: “Ho scelto l’Italia senza pensarci, da Allegri ho imparato tantissimo"

Matias Soulé esulta per il gol segnato nel derby contro la Lazio
Matias Soulé esulta per il gol segnato nel derby contro la LazioGiuseppe Maffia / NurPhoto / NurPhoto via AFP
Dalla Juventus alla Roma, Matias Soulé ha raccontato a Il Romanista le tappe della sua crescita nel calcio italiano, tra scelte determinanti, figure tecniche di riferimento e un rapporto speciale con Paulo Dybala. Oggi, agli ordini di Claudio Ranieri, l’esterno argentino si è ritagliato un ruolo da protagonista, lasciandosi alle spalle le difficoltà iniziali vissute nella Capitale.

Dalla scelta lampo di approdare in Italia al presente in maglia giallorossa, dopo il passaggio alla Juventus: Matias Soulé è ormai pienamente inserito nel panorama calcistico italiano. L’esterno argentino, ripercorrendo le tappe salienti del suo percorso in un'intervista concessa a Il Romanista, ha parlato a tutto campo della propria evoluzione, del legame con il calcio italiano e del momento che sta vivendo alla Roma, soffermandosi anche su alcuni passaggi chiave della sua giovane carriera.

Il primo passo del suo percorso europeo risale a un bivio decisivo, che Soulé racconta così: "Ero al Vélez Sarsfield, ma non avevo ancora un contratto, e diverse squadre mi volevano. Tra queste c’erano la Juventus, il Monaco, l’Atletico Madrid. Ma ho subito deciso di venire in Italia, neanche ci ho pensato su", confida il talento classe 2003.

L’intervista scivola poi sull’argomento allenatori, figure chiave nella sua formazione tecnica e personale. Dai primi insegnamenti con Massimiliano Allegri all’attuale guida di Claudio Ranieri, Soulé racconta il filo conduttore che unisce due maestri dal carisma diverso ma dallo stile affine: "Allegri alla Roma? Noi sappiamo meno di voi (ride, ndr)! Da Allegri ho imparato tantissimo, poi sono andato al Frosinone per giocare di più, però sono stato un anno con lui. Il mister voleva che giocassimo molto stretti per non far passare la palla e andare poi. Credo che per lui l’aspetto fondamentale sia quello, poi ti lascia tanta libertà".

Le statistiche di Soulé
Le statistiche di SouléFlashscore

"Penso che i modi di giocare di Allegri e Ranieri siano anche un po’ simili. Anche lui vuole che stiamo chiusi senza far passare la palla, per poi uscire senza rischiare in mezzo. Con me, appena arrivato, si vedeva che sapeva già che mi trovavo in difficoltà. Mi disse: 'Ora che sai bene di essere in difficoltà, l’unica cosa che puoi fare è giocare semplice, che poi piano piano ti verranno anche delle cose migliori. Ora devi essere più concreto'.

Il suo approdo nella Capitale, arrivato dopo un investimento superiore ai 25 milioni di euro da parte della Roma nella scorsa estate, non è stato privo di ostacoli. Soulé ne ha parlato così: "Io sono arrivato anche per Daniele De Rossi. Lui è andato via dopo solo quattro partite, e lì è stata dura, perché pensavo: 'Mi ha portato Daniele, e ora che succederà?'. Ovviamente sono stato male, non ho pensato fosse stata una scelta sbagliata, ho capito che ci sono dei momenti più difficili in cui non si può mollare”.

Una parte importante del suo ambientamento passa anche dal rapporto con un compagno speciale, connazionale e punto di riferimento dentro e fuori dal campo: Paulo Dybala. "Troppo importante, vive tanto e sente molto il legame con squadra e tifosi. Mi dice sempre di giocare tranquillo e di fare quello che so fare. Lo prendo sempre come esempio, come giocatore e come persona. Stiamo sempre insieme, beviamo sempre il mate: io, Leandro, Angel e Paulo”, conclude Soulé, lasciando intravedere anche il lato più umano e familiare del suo "nuovo inizio" romanista.