L'irlandese Evan Ferguson ha iniziato la sua avventura romana nel migliore dei modi, con tre gol e un assist già nei 45 minuti d'esordio con la maglia giallorossa contro l'UniPomezia, mantenendo sempre alte le prestazioni in tutte le amichevoli. Certo, il calcio estivo è quasi un altro sport, ma se il buongiorno si vede dal mattino, Gasperini ha trovato il suo attaccante.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport si racconta, dai primi calci a Dublino, figlio di un calciatore del Coventry, alla Serie A. È il primo irlandese a Roma, e quest'anno sulla panchina giallorossa c'è Gasperini, uno che sa valorizzare bene gli attaccanti: "Sì, so che con il mister tanti attaccanti sono diventati famosi. Con lui si segna tanto. È una cosa sicuramente positiva anche per me", dice l'attaccante giallorosso.
La concorrenza con Dovbyk e le ambizioni
A Roma dovrà giocarsi un posto con Artem Dovbyk, Ferguson lo sa anche se non esclude che possano giocare insieme: "Nel calcio si gioca solo in undici, è normale che ci siano giocatori che competono per lo stesso ruolo. Si tratta solo di lavorare duro. Ma può succedere anche di giocare con Artem: nella prima amichevole abbiamo giocato con le due punte, io e Dybala...".
È reduce da una brutta stagione, con solo un gol in 23 partite tra Brighton e West Ham, anche per via di un infortunio alla caviglia nei primi sei mesi, ora sta bene e non si pone limiti: "Quanti gol spero di fare? Di solito non penso a un numero esatto di gol. Di certo voglio segnare in ogni partita, anche se so che non è semplice. Venti gol? Speriamo...".
Per quanto riguarda le ambizioni di squadra, sono alte: "Questo è un grande club, con ambizione: possiamo riuscire a centrare la Champions. Come giocatori e come squadra dobbiamo spingere tutti in quella direzione. I tifosi meritano una squadra più in alto del quinto posto. Quando ho giocato a Roma con il Brighton c’era un ambiente speciale, i giocatori sembravano indemoniati".
Dopotutto, nonostante le offerte in Premier, ha scelto Roma proprio perché "è un club con una grande storia: questa è una sfida, una nuova opportunità, mi piacciono le cose diverse. E poi i Friedkin vogliono fare grandi cose". A Roma ovviamente gli hanno già spiegato qual è la partita più sentita: "Da quando sono qui tutti mi hanno detto di essere pronto per la Lazio. Voglio giocarlo, al 100%".
I paragoni e i giocatori a cui si ispira
De Zerbi, che l'ha allenato, ha detto che potrebbe diventare uno dei migliori giocatori della Premier League: "È stato molto carino, ma nel calcio le cose cambiano in fretta - si schermisce Ferguson -. Io voglio essere uno dei migliori, giocare bene e segnare, aiutando la squadra. Il mister mi ha mandato un messaggio a gennaio, voleva portarmi al Marsiglia. Ora sono contento di essere qui".

In Inghilterra l'hanno paragonato a Shearer, Glenn Murray a Kane, ma lui resta con i piedi per terra: "Si parla molto. Sono cose che non posso controllare: cerco di non pensarci e fare solo bene il mio lavoro. Come la storia di Chelsea e Tottenham pronti a spendere cento milioni di sterline per prendermi. Le valutazioni non dipendono da noi, non ci penso. Non so neanche se sia vero. E non me lo chiedo". Personalmente si ispira ai più forti che ha conosciuto: "Cerco di rubare con gli occhi dai più bravi: Kane, Suarez, Ibrahimovic e Lewandowski...".
In Italia troverà una scuola difensivista che gli renderà la vita difficile, ma lui personalmente ha conosciuto allenatori di un altro stampo: "In tanti dicono che sia una scuola difensivista e lo pensavo anche io: poi ho conosciuto De Zerbi e ora Gasperini e allora ho capito che non è così".