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Ranieri saluta la vittoria: "Ora siamo una squadra", e su Pellegrini: "Voleva esserci"

Claudio Ranieri prima del derby
Claudio Ranieri prima del derbyAndreas SOLARO / AFP
Vincitore del suo quinto derby di sempre, il tecnico giallorosso ha sottolineato la maturità della sua squadra e ha anche parlato di come ha scelto di schierare titolare il capitano goleador. Una scelta della quale era convinto, vista la qualità del giocatore

"Ora siamo squadra, ognuno sa ciò che deve fare. Dobbiamo continuare così. Il girone di andata non è stato bello e ora dobbiamo far vedere che ci siamo, che abbiamo passato la ‘nottata’. Ora dobbiamo far vedere un po’ di sole. Mi aspetto una grande partita a Bologna, sarebbe tremendo non ripetere la prestazione di oggi. Il risultato è figlio di molti episodi, ma noi dobbiamo lottare come fatto oggi”. Così Claudio Ranieri ha commentato a Dazn la vittoria della sua Roma per 2-0 e sulla Lazio.

L'allenatore giallorosso ha esaltato il ruolo di Lorenzo Pellegrini, molto discusso ultimamente ma capace di aprire le marcature. Il tutto dopo essere stato schierato titolare a sorpresa: “Ieri mi è venuto a parlare e mi ha fatto capire che aveva una voglia matta di essere il capitano della Roma nel derby. Io non aspettavo altro, noi allenatori cerchiamo di stimolare i giocatori. Dopo il Milan gli ho detto che non era entrato bene. Ero convinto che oggi avrebbe fatto una grande partita, ha il gol nel sangue ed è un dei migliori centrocampisti italiani sotto questo aspetto”.

Per quanto concerne alcuni cambi importanti, come quelli di Hummels e Paredes, ormai titolari fissi, Ranieri ha argomentato così: "Mi sembrava logico mettere dei campioni del mondo in squadra… Ho cercato di ridare fiducia e autostima, la qualità di questa squadra è altissima ma va infarinata con la voglia di arrivare al risultato”.

Riguardo al suo futuro, invece, l'attuale allenatore giallorosso ha ammesso: "Io sono disponibile a stare qui fino alla fine dell’anno, poi Dio vedrà. Il derby? L’allenatore deve fare da contro bilancio, se la squadra è scarica deve caricarla. I derby si caricano da soli, non serve l’allenatore. Cerco di far stare i ragazzi sereni e di poter dare tutto in campo”.