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Pro e contro dell'operazione dell'estate italiana: Vlahovic-Milan, occasione o azzardo?

Allegri-Vlahovic: di nuovo insieme ma a Milano?
Allegri-Vlahovic: di nuovo insieme ma a Milano?FILIPPO MONTEFORTE / AFP
L'attaccante serbo è sempre più lontano dalla Juventus e il club rossonero valuta il colpo: talento indiscusso ma ultime stagioni deludenti, ingaggio elevato e un rapporto di stima ma non sempre semplice con Allegri.

Quando Dusan Vlahovic arrivò alla Juventus nel gennaio 2022, era uno degli attaccanti più apprezzati d’Europa. La cifra monstre sborsata dai bianconeri – circa 80 milioni – confermava la sensazione diffusa nel mondo del calcio: il serbo era destinato a essere uno dei migliori.

E in effetti, i primi mesi lasciarono ben sperare. Poi, qualcosa si è rotto. Tra problemi fisici, limiti tattici e una situazione ambientale via via sempre più complicata, il Vlahovic juventino si è allontanato sempre più da quello ammirato alla Fiorentina. Fino ad arrivare al punto attuale: un divorzio che sembra inevitabile.

Il talento, quello, non è mai stato in discussione. Ma la storia recente racconta di un giocatore che non ha saputo imporsi né tecnicamente né caratterialmente in un contesto esigente come quello juventino. E oggi il Milan fiuta un’opportunità che, però, potrebbe rivelarsi un potenziale azzardo.

Un’occasione per il Milan, un problema per la Juve

Da una parte, c’è la Juventus che ha urgenza di risolvere un nodo economico prima ancora che tecnico. Vlahovic pesa sul bilancio bianconero per quasi 20 milioni a stagione e il club ha tutto l’interesse a trovare una soluzione. Il giocatore continua ad allenarsi serenamente in ritiro, ma il silenzio che circonda il suo futuro è diventato assordante. Il suo agente, Darko Ristic, è atteso a Torino nelle prossime ore per discutere possibili vie d’uscita.

I numeri recenti di Dusan Vlahovic
I numeri recenti di Dusan VlahovicFlashscore

Dall’altra parte c’è il Milan, che ha bisogno di un attaccante di livello e sa che il tempo potrebbe giocare a suo favore. I rossoneri osservano la situazione con pazienza, aspettando che le richieste juventine si ammorbidiscano. La strategia è chiara: non forzare la mano ma lavorare ai fianchi, proponendo una formula sostenibile. La base di partenza sarebbe una copertura parziale dello stipendio e un esborso intorno ai 10 milioni, la metà della cifra che la Juve ritiene necessaria per evitare minusvalenze.

L'abbraccio (fatale?) di Allegri

Dal punto di vista tecnico, l’arrivo di Vlahovic sarebbe un colpo importante per il Milan. A 25 anni, l’attaccante serbo ha ancora ampi margini di crescita e – in teoria – potrebbe rappresentare quel punto di riferimento offensivo che i rossoneri cercano da tempo. E poi c’è un altro aspetto: a Milano ritroverebbe Massimiliano Allegri, l’allenatore che lo volle a tutti i costi alla Juventus.

"Con Dusan ho un bel rapporto, ma è un giocatore della Juventus, sicuramente è un ragazzo straordinario, che ho conosciuto molto giovane quando è arrivato dalla Fiorentina. Al mercato, però, ci pensa il direttore Igli Tare, le uscite sono state condivise", ha detto Allegri nel giorno della sua presentazione da tecnico rossonero.

Parole distensive che, però, non cancellano le ombre di un rapporto che a Torino non è stato sempre idilliaco. Vlahovic, più di una volta, ha mal digerito l’impostazione tattica dell’allenatore toscano, giudicata poco adatta a esaltare le sue qualità. Nessuno scontro diretto, certo, ma neppure quella sintonia tecnica che fa la differenza nei momenti difficili.

E poi c’è la questione dell’ingaggio: 12 milioni all’anno, una cifra enorme per i parametri rossoneri. Il Milan dovrebbe trovare una formula creativa per far quadrare i conti, magari spalmandolo nel tempo o puntando su incentivi legati al rendimento. Ma resta comunque un investimento pesante, per un giocatore che negli ultimi due anni ha vissuto più ombre che luci.

Il talento non basta, serve coraggio

L'eventuale trasferimento di Vlahovic al Milan rappresenterebbe una delle operazioni più intriganti di questa estate. C’è il fascino del grande colpo, la possibilità di rilanciare un talento ancora giovane in un contesto nuovo, potenzialmente più adatto.

Ma c’è anche il rischio di trovarsi con un giocatore ingombrante – economicamente e tatticamente – se le cose non dovessero funzionare. Il Milan lo sa. Per questo prende tempo, osserva e valuta. Perché a volte le grandi occasioni nascondono anche grandi trappole.