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OPINIONE | L'Atalanta cederà alla richieste di Lookman? Da come conosciamo Percassi, no

Ademola Lookman premiato da Antonio Percassi per le 100 presenze in nerazzurro
Ademola Lookman premiato da Antonio Percassi per le 100 presenze in nerazzurroMichele Maraviglia / Zuma Press / Profimedia
La telenovela di mercato che coinvolge Lookman, Atalanta e Inter continua a evolversi tra tentativi di smuovere le rigide pretese bergamasche e la ricerca di uno sconto che non arriva. Lezioni di Percassi apparentemente inutili: solo un anno fa Koopmeiners provò a piegare la società, senza successo.

Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta, è da sempre sinonimo di intransigenza, un tratto noto a tutti gli addetti ai lavori. Non c’è bisogno di questa trattativa con l’Inter per confermarlo: da Bergamo arrivano non semplici richieste, ma pretese nette e inappellabili.

Era risaputo che Lookman desiderasse lasciare la Dea già dalla scorsa estate, in attesa soltanto dell’offerta giusta per concretizzare l’addio.

Ciò che forse non si aspettava era dover forzare la mano con un pianto social, che ha finito per incrinare ulteriormente il rapporto con i tifosi orobici. Ma ai Percassi poco importa qualche lacrima online o un appello alla cessione: il prezzo è stato già fissato, 50 milioni per club italiani, e all’Inter, diretta concorrente in Serie A, non resta che decidere se pagare o meno.

Antonio Percassi abbraccia Lookman dopo la vittoria dell'Europa League
Antonio Percassi abbraccia Lookman dopo la vittoria dell'Europa LeagueAdrian DENNIS / AFP / AFP / Profimedia

La vicenda Koopmeiners è servita a qualcosa? 

È utile ricordare cosa accadde lo scorso anno con Koopmeiners: la Juventus arrancava con offerte non all’altezza, mentre l’olandese si limitava a presentare certificati medici per evitare gli allenamenti a Zingonia e tentare di forzare la mano. Ma quella mano non si piegò mai; a cedere fu la Juventus, stremata da un’Atalanta che non abbassò mai le pretese, fino al versamento della cifra richiesta.

Eppure, molti continuano a cadere nel solito tranello, convinti che l’Atalanta possa essere scalfita dalle “lacrime” di un giocatore, in questo caso di Lookman. La questione economica è invece decisiva e pesa molto per una Dea che, solo quest’anno, ha incassato già 68 milioni (circa) dalla cessione di Retegui all’Al-Quadsiah e ulteriori 20 milioni dalla vendita di Ruggeri all’Atlético Madrid.

La promessa di cedere Lookman non è mai stata infranta, e quelle dichiarazioni social appaiono più come un tentativo di fare rumore che altro. Fin dall’inizio la società è stata chiara: “Lookman andrà via solo se arriverà un’offerta ritenuta congrua. Se chiediamo 50 milioni, devono arrivarne 50”.

Se Marotta si è mosso sottotraccia per smuovere le acque non è dato sapere, ma è certo che l’Atalanta resterà ferma sulle sue posizioni. Il bilancio è solido, il potere è nelle loro mani, e non esiste alcuna necessità impellente di vendere. Se vuoi strappare un giocatore di punta a una diretta concorrente, non puoi certo sperare in sconti.

Una richiesta adeguata allo status del giocatore

A questo si aggiunga una questione di coerenza. Mettiamo da parte il confronto con Retegui, acquistato da club arabi con disponibilità finanziarie illimitate. Sul fronte Inter, invece, si continua a chiedere 40 milioni per Bisseck, già corteggiato dal Crystal Palace. Non ha molto senso che per il difensore tedesco si chiedano quasi 40 milioni e per Lookman, titolare e determinante, sembrino eccessivi 50 milioni. Per una volta il prezzo stabilito da Percassi sembra in linea col valore del giocatore, ed è inferiore anche a quello attribuito da Flashscore, 60,4 milioni di euro.

Le statistiche di Lookman - Serie A 24/25
Le statistiche di Lookman - Serie A 24/25Opta by Statsperform / Mairo Cinquetti / NurPhoto / NurPhoto via AFP

Se di bilancio si tratta, ci può stare. Ma è inutile alimentare una telenovela che sembra sempre più avere solo due esiti: o si arriva ai 50 milioni richiesti, o si cambia obiettivo. I cosiddetti “buoni rapporti” tra la dirigenza nerazzurra e l’Atalanta difficilmente daranno i frutti sperati, soprattutto alla luce della gestione fin qui adottata.

Mai dire mai, naturalmente, visto che la saga di mercato più seguita nel calcio italiano è tutt’altro che conclusa. Di mezzo però c’è sempre l’Atalanta, società con la quale storicamente non si può giocare a fare "i furbi". Soprattutto quando a muoversi è un giocatore che ha cambiato gli equilibri a Bergamo e che pensa di poter andare a cuor leggero a una diretta concorrente. Libertà assoluta, certo, a patto però di pagare il giusto prezzo.

E forse quella “lettera di sfogo” - o come la si voglia definire - andava indirizzata non ai tifosi bergamaschi, ma a un’Inter alla finestra, in attesa che Percassi chiuda un occhio che resterà invece più vigile e serrato che mai.