Nervi tesi tra Timothy Weah e la Juve. Dopo il passaggio sfumato al Nottingham (insieme a Mbangula) con le accuse di essere trattati come marionette, l'agente dell'americano che è sul punto di trasferirsi a Marsiglia rincara la dose: "C'è qualcuno che sta creando problemi".
Badou Sambague accusa la Juve di chiedere "una fortuna per il suo cartellino" e di aspettare "un'offerta dalla Premier League che non arriverà e che non accetteremo mai". L'agente non ci sta e punta il dito: "La Juventus è un club fantastico e il reparto sportivo è gestito da tre persone: due hanno classe, mentre un altro sta ancora cercando la sua strada: non gliene faremo una colpa. Due cercano soluzioni e uno sta creando problemi, e non possiamo permettercelo".
"Tim - continua Sambague -, da sempre un professionista, è stato escluso durante il Mondiale per Club, rovinandoglielo. Questa persona voleva costringerlo ad andare dove voleva lui. Oggi, per vendetta, chiede una fortuna per il suo cartellino e aspetta un'offerta dalla Premier che non arriverà e che non accetteremo mai. Non sono abituato a parlare apertamente, ma non farlo oggi significherebbe accettare l'inaccettabile e una totale mancanza di rispetto. La classe non si compra, questo è certo, ma è sempre stata parte della storia della Juve e c'è qualcuno che la minando. Vedremo...".

Le accuse sembrano avere un obiettivo chiaro: Damien Comolli. A lui infatti si rivolge sicuramente Sambague, visto che dei tre in dirigenza Chiellini non si occupa di mercato e Modesto non faceva ancora parte del club ai tempi del Mondiale per Club.
Una società più più ferrea nelle trattiva
Al di là delle accuse di Sambague, bisogna vedere le cose da più punti di vista per capire cosa sta succedendo e di chi è la colpa. Il motivo dello stallo col Marsiglia, con cui Weah ha già raggiunto un accordo sull'ingaggio, è la richiesta del club bianconero di 20 milioni di euro a fronte dei 15 milioni (bonus compresi) offerti dai francesi. A complicare le cose ci sono in realtà proprio le commissioni dell'agente, giudicate troppo alte dai francesi.
Lo sfogo di Sambague potrebbe voler dire che la Juventus non accetta di svendere il suo giocatore per facilitare la trattativa, e neanche di abbassare il prezzo per permettere all'agente di mantenere le sue commissioni. In pratica, la dirigenza non si fa prendere per il collo, cosa che non sempre si è verificata negli anni passati.
Se l'operato in campagna acquisti di Comolli dovrà essere giudicato a fine mercato, e al momento ha portato solo "due innesti e mezzo" con Jonathan David, Joao Mario e il riscatto di Francisco Conceicao, le tante cessioni difficoltose e al momento bloccate - per quanto frustranti per club, giocatori e anche tifosi - potrebbero indicare una volonta ferrea di non cedere di fronte alle pressioni svendendo pezzi o accontentando gli agenti. Dopotutto, anche nel caso di David, per la buona conclusione dell'affare, si è dovuti arrivare alla riduzione delle commissioni per gli agenti.
Si vedrà presto sul campo se la nuova dirigenza avrà operato bene, e si vedrà alla chiusura del calciomercato se saranno stati centrati tutti gli obiettivi per rinforzarsi, ma questa "guerra di logoramento" per le cessioni di Douglas Luiz, Dusan Vlahovic, Timothy Weah e Nico Gonzalez non ha solo accezioni negative.