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OPINIONE: Juve, troppi gol subiti, ma il problema non è tanto in difesa, quanto a centrocampo

OPINIONE: Juve, troppi gol subiti, ma il problema non è tanto in difesa, quanto a centrocampo
OPINIONE: Juve, troppi gol subiti, ma il problema non è tanto in difesa, quanto a centrocampoProfimedia
Sette gol subiti in due partite sono tanti, troppi. La Juventus è riuscita a rimettere le cose parzialmente a posto con grandi rimonte ma il problema di una fase difensiva da rivedere sembra evidente. Se la difesa può avere le sue colpe, il nodo sembra essere un centrocampo incapace di fare filtro.

È una Juventus da emozioni forti quella targata Tudor 2025/26, dopo due partite "morbide" con clean sheet e tre striminziti gol fatti, sono arrivati i fuochi d'artificio nelle partite con Inter e Borussia Dortmund, due rimonte all'ultimo respiro che hanno portato a una vittoria e a un pareggio: 8 gol fatti e 7 subiti.

Carattere da Juve ma manca la solidità

Si può dire che Tudor ha riportato un po' della vecchia Juve in termini di carattere, grinta e coraggio. La Juve il cui motto non a caso è "Fino alla fine", la Juve "che non muore mai". E questa è la parte positiva. La parte che stona un po', ma piace allo spettacolo, è che dopo le Juve da "corto muso" di Allegri, questa è una squadra che dà il meglio quando può attaccare e il peggio quando viene attaccata.

Sette gol in due partite non sono da Juve, se si eccettuano periodi tristemente famosi come quelli con Maifredi alla guida. La Juve ha sempre basato la sua forza sulla solidità, una solidità che sta mancando nelle ultime partite, raddrizzate però da un attacco esplosivo. 

Sarebbe facile se uno guardasse solo ai numeri imputare le colpe alla difesa, o magari al portiere Di Gregorio,  sicuramente non nel suo periodo migliore in questo momento. Apparso già in difficoltà contro l'Inter, ieri ha sulla coscienza il terzo gol dei tedeschi preso sul primo palo ma anche sugli altri due la reattività è sembrata piuttosto bassa. Guardando le partite della squadra di Tudor, e ascoltando anche le parole del tecnico in conferenza stampa, il vero problema sembra essere a centrocampo.

Un centrocampo che si schiaccia e non esercita pressione

Il tecnico croato vorrebbe infatti una riaggressione fatta dai centrocampisti che scarsamente si vede perché questi, anziché restare alti creando una prima trincea a centrocampo, si schiacciano, spostando quindi le due linee difensive ai limiti dell'area e creando così problemi alla difesa, con gli avversari che si trovano liberi di posizionarsi al meglio per i tiri da fuori. È successo contro l'Inter con Calhanoglu, è successo ieri con Adeyemi, bravo a eludere la marcatura e tirare, e soprattutto con Nmecha, tutto solo sulla trequarti.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchOpta by Stats Perform

Anche Thuram, che è fantastico quando si spinge in avanti, in queste due partite quando era senza palla si è trovato spesso fuori posizione e troppo passivo nella difesa con blocco basso. Ieri, peraltro, ha perso anche palle "sanguinose" per incaponirsi in uscite palla al piede. Lo stesso Locatelli, che comunque ieri ha aggiustato il centrocampo sostituendo un sempre più spaesato Koopmeiners, è sembrato in precedenza schiacciarsi troppo, da gioco più "Allegriano" che "Tudoriano", se vogliamo, mettendo così nei guai la difesa.

Trovare l'equilibrio senza soffocare l'istinto offensivo

Servirebbe una maggiore aggressione da parte dei centrocampisti, già a cominciare dalla prima fase. Non a caso Tudor, in conferenza stampa nel dopopartita con l'Inter, ha detto di aver predisposto la squadra con un rombo per pressare alta, pressione che non c'è stata perché il centrocampo si è schiacciato troppo. Una situazione che si è ripetuta ieri e che sta diventando problematica.

Vediamo come il tecnico croato proverà a risolvere questo problema dando più equilibrio, tenendo le linee più serrate e alte, sarebbe anche un peccato optare per un atteggiamento più guardingo soffocando l'istinto offensivo, visto che questa squadra dà il meglio quando attacca, quando è sotto nel punteggio, quando liberandosi dalle inibizioni riesce a dare sfogo al potenziale là davanti. A proposito, quel gol di Yildiz contro il Borussia Dortmund sembra tanto quello di Del Piero, un perfetto passaggio di consegne.

Queste saranno tutte cose da tenere in conto, non sarà facile far combaciare tutto (magari serviranno altri acquisti a centrocampo), ma perlomeno per quanto riguarda lo spirito la Juve c'è, il cuore c'è. Anche la fortuna. Fortuna che dopotutto aiuta gli audaci si dice, ed è sempre un buon viatico per i successi, ma un'organizzazione difensiva migliore sembra necessaria.