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Napoli, l'ira di Conte: il tecnico alle prese con i soliti problemi post-titolo del Napoli

Aggiornato
Antonio Conte
Antonio ConteAntonio Balasco / Alamy / Profimedia

Antonio Conte sarebbe pronto ad affrontare un confronto decisivo con la dirigenza del Napoli dopo la sconfitta per 2-0 di domenica sera in casa del Bologna, che ha aumentato la pressione sull’allenatore.

Sembra essere un tema ricorrente con Antonio Conte. Arriva in una nuova squadra, accende l’entusiasmo nel gruppo, magari conquista anche un titolo... e nella seconda stagione si ritrova al centro di una crisi.

Il Napoli sta vivendo proprio questa situazione. Conte ha preso le redini del club la scorsa stagione nella sua posizione preferita: la squadra non si era qualificata per le competizioni europee, quindi poteva concentrarsi solo sulla Serie A. E infatti, l'ha portato allo Scudetto.

Ora i partenopei sono quarti in Serie A, ma dopo la sconfitta per 2-0 a Bologna, è arrivata la quinta battuta d'arresto stagionale tra tutte le competizioni. E, ancora peggio, la squadra non segna da tre partite.

Critiche al suo stesso club

In ogni caso, già si specula sul futuro di Conte dopo le sue parole infuocate al termine della gara persa contro il Bologna.

"Il Bologna ha mostrato passione, entusiasmo e cuore, mentre noi ci siamo sciolti alla prima difficoltà," ha dichiarato in conferenza stampa dopo la partita.

"Cinque sconfitte dall’inizio della stagione sono troppe per una squadra indicata come favorita per il titolo. Mi dispiace tirare fuori i fantasmi del passato, ma non dobbiamo dimenticare che dopo il terzo Scudetto, il Napoli è arrivato decimo. Quella doveva essere una lezione," ha aggiunto Conte.

"Dobbiamo fare qualcosa. Non voglio accompagnare un uomo morto. Se vogliamo fare qualcosa insieme, va bene; altrimenti, dobbiamo tutti prenderci le nostre responsabilità. Io lo faccio sempre. Non mi piace quello che vedo, e alla fine sono il primo a prendermi le responsabilità," ha proseguito.

Problemi di mercato

Queste dichiarazioni arrivano a poche settimane dalle critiche di Conte al club per la campagna acquisti estiva, dopo il pesante 6-2 subito contro il PSV in Champions League.

"Nove nuovi acquisti sono troppi; abbiamo perso l’equilibrio. Avevo avvertito che quest’anno sarebbe stato difficile, perché certe cose richiedono tempo per essere assimilate," aveva detto allora a proposito del mercato estivo, quando il Napoli ha portato in rosa nove volti nuovi.

Tra questi ci sono l’attaccante Rasmus Hojlund dal Manchester United e la leggenda del Manchester City Kevin de Bruyne, attualmente fermo per infortunio.

Non è la prima volta che Conte si scontra con il suo club per questioni di mercato, anche se stavolta il problema sembra essere un investimento forse eccessivo in nuovi giocatori da parte del Napoli.

Dopo il suo periodo vincente alla Juventus e la stagione da titolo con l’Inter, aveva criticato pubblicamente la mancanza di investimenti e aveva persino definito l’Inter un "progetto ridimensionato" prima di lasciare il club.

Al Chelsea, ha dovuto affrontare difficoltà interne perché i Blues non inseguivano i giocatori che lui avrebbe voluto.

Resta da vedere se i problemi di questa stagione porteranno all’addio di Conte dal Napoli a pochi mesi dalla conquista dello Scudetto, oppure se riuscirà ancora una volta a "resuscitare il morto".

Presto un incontro col Presidente

Nei prossimi giorni, ma non c'è ancora una data precisa, Antonio Conte si incontrerà con il presidente Aurelio De Laurentiis. Un faccia a faccia schietto per parlare dei problemi, gravi, del Napoli emersi nelle ultime gare e in particolare per l'atteggiamento della squadra a Bologna.

Nelle ultime ore si erano diffuse voci anche di dimissioni del tecnico, ma senza fondamento così come non è mai stato all'ordine del giorno un esonero dell'allenatore vista la fiducia immutata del presidente azzurro nei confronti di Conte.

Lo stesso presidente Aurelio De Laurentiis ha smentito categoricamente le presunte dimissioni del tecnico con una serie di messaggi pubblicati sul suo account X.

Restano però le parole pesanti dette nel dopo partita. E del resto, se non arrivasse una svolta effettiva soprattutto nel comportamento della squadra, non si escluderebbe un gesto clamoroso dell'allenatore salentino. 

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