Il big match dell'ottavo turno di Serie A mette di fronte due squadre che solo pochi mesi fa si contendevano lo scudetto fino all'ultima giornata: Napoli e Inter. Dietro al Milan capolista con 16 punti, c’è infatti un terzetto a quota 15 formato proprio da Inter, Napoli e Roma, e la sfida del Maradona promette già essere un crocevia importante nella corsa al vertice.
Le due formazioni arrivano al confronto con umori opposti dopo il turno di Champions League: il Napoli ha incassato un pesante 6-2 contro il Psv Eindhoven, mentre l'Inter ha dominato in Belgio vincendo 4-0 sul campo dell'Union Saint-Gilloise. E così, se i nerazzurri vogliono consolidare il proprio momento positivo, gli azzurri sono chiamati a una prova di riscatto davanti al proprio pubblico.

Dal punto di vista statistico, l'Inter si presenta con credenziali difensive di primo livello. Dall'inizio della scorsa campagna di Serie A, infatti, i nerazzurri hanno collezionato 12 clean sheet esterni, di cui quattro nelle ultime cinque trasferte: un dato che nessuna squadra dei principali campionati europei ha saputo migliorare (al massimo eguagliare, è il caso dell'Atalanta).
Dall'altra parte del campo, invece, i problemi per il Napoli potrebbero arrivare dall'alto, considerato che la squadra di Christian Chivu ha già realizzato cinque reti di testa, primato condiviso in Europa con Barcellona, Chelsea e Arsenal.
I numeri dicono Inter
Tra i numeri più interessanti della sfida, spicca l’efficacia nerazzurra dentro l'area: l’Inter ha segnato l'83,3% dei suoi gol da distanza ravvicinata (15 su 18) con il Napoli che ne ha incassati l'85,7% proprio da conclusioni partite negli ultimi 16 metri (6 su 7). Un dato che potrebbe diventare la chiave tattica del match.
Un altro aspetto molto interessante, anche questo a favore dell'Inter, riguarda la dinamica dei gol: i nerazzurri hanno realizzato il 77,8% delle reti su azione manovrata e, allo stesso tempo, il Napoli ha subito il 71,4% dei suoi gol nella stessa situazione di gioco. Insomma, come dicevamo, anche qui, i numeri mostrano un potenziale punto di contatto tra le virtù offensive dell'Inter e le difficoltà difensive della squadra di Antonio Conte reduce, tra l'altro, dall'umiliazione di Eindhoven.
Infine, un dato più psicologico che tecnico: il Napoli tende a calare nei momenti chiave. Ben il 70,5% dei gol subiti (5 su 7) è arrivato nei quarti d’ora finali dei due tempi, segno di una disconnessione nei frangenti decisivi. L'Inter, da parte sua, non è particolarmente prolifica in quei momenti (solo un terzo dei suoi gol, 6 su 18), ma l’impressione è che la tenuta mentale degli azzurri nei minuti finali possa essere un fattore determinante.
Occhio a Bonny
Tra i protagonisti da tenere d'occhio, una menzione speciale la merita Ange-Yoan Bonny. L’attaccante francese è uno dei volti più interessanti della nuova Inter di Chivu: con due gol e tre assist, è stato coinvolto direttamente in tutti gli ultimi cinque gol nerazzurri in Serie A.
I numeri parlano chiaro anche sul suo impatto sul gioco nerazzurro, con una sfumatura tutt'altro che scontata per un attaccante. E già, perché con lui in campo l'Inter si protegge meglio. E del resto, dalla sua Touch Zone Map appare evidente che il francese non si fa problemi a dare una mano ai propri compagni di squadra quando si tratta di difendere.

Con Bonny nell'undici iniziale, infatti, l’Inter ha vinto il 100% delle partite (due su due e, quindi, 3 punti di media a gara) e subito appena 0,5 gol di media a incontro. Quando invece è partito dalla panchina, i nerazzurri hanno raccolto solo tre vittorie in cinque gare (60% e 1,8 punti a partita) e incassato 1,4 reti di media.
Ed è per questa ragione che Chivu potrebbe decidere di scommettere ancora sul match winner dello scorso fine settimana all'Olimpico consapevole di come la gara contro i campioni d'Italia potrebbe rivelarsi una sfida importante non solo sotto il punto di vista della classifica, ma anche e soprattutto sotto quello mentale.

