Khvicha Kvaratskhelia e il Napoli non si sono separati nei migliori dei modi. Un lungo tira e molla dietro le quinte si è concluso con il trasferimento del calciatore a Parigi durante il mercato invernale.
Un periodo solitamente complicato per acquisire giocatori di alta levatura come Kvara, e infatti il club partenopeo ha faticato a trovare un degno sostituto per il talento georgiano. Dopo il fallimento delle trattative con Garnacho, Adeyemi e Saint-Maximin, alla fine è stato acquistato Okafor dal Milan, apparentemente destinato a un ruolo di secondo piano come rimpiazzo di David Neres.
In merito a questa vicenda, il direttore sportivo Giovanni Manna ha fatto maggiore chiarezza in conferenza stampa, dichiarando senza mezzi termini che il Napoli si è sentito "quasi ricattato" da Kvaratskhelia. Ma quale è la motivazione di tale affermazione?
La spiegazione si trova nell'articolo 17 del regolamento FIFA (status e trasferimento dei giocatori), in particolare nel quinto comma del quarto capitolo, intitolato "Mantenimento della stabilità contrattuale tra professionisti e club". Questo articolo stabilisce le disposizioni in caso di cessazione del contratto senza giusta causa.
Prima di entrare nel merito dell'articolo 17, è fondamentale precisare che la minaccia di svincolo era solo potenziale, poiché non si è mai concretizzata. Tuttavia, il rischio era reale, e il club azzurro ha dovuto considerarlo nella decisione di salutare Kvara già a gennaio, con destinazione PSG.
La possibilità di rescindere e l'indennizzo di circa 10 milioni
L'articolo 17 consente a un calciatore di rescindere unilateralmente il contratto, a condizione che abbia firmato prima dei 28 anni, trascorsi tre anni dalla firma. Dopo i 28 anni, il periodo di vincolo è ridotto a due anni. Come funziona concretamente l'articolo? Il calciatore deve comunicare l'intenzione di svincolarsi entro quindici giorni dall'ultima partita disputata con il club e ha il divieto di trasferirsi in una squadra dello stesso campionato per i dodici mesi successivi.
Nel caso di Kvaratskhelia, infatti, la possibilità di avvalersi di tale norma sarebbe stata concreta. Il suo contratto con il Napoli aveva ancora due anni e mezzo di durata, con scadenza a giugno 2027, ma non era protetto dalla clausola di svincolo.
Se avesse esercitato tale diritto, avrebbe potuto liberarsi dal club partenopeo versando un indennizzo relativamente esiguo, calcolato sulla base di parametri come l’ingaggio, l’età del calciatore e il tempo restante alla scadenza del contratto. In base a questi criteri, il georgiano avrebbe potuto svincolarsi dal Napoli per una cifra inferiore ai 10 milioni, a luglio. Una cifra che il club ha cercato in ogni modo di evitare, evitando rischi e accettando infine la proposta del PSG.