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Napoli, Højlund pronto alla nuova avventura: dall'incubo inglese alla chance di riscatto in Serie A

Rasmus Højlund con la maglia dell'Atalanta
Rasmus Højlund con la maglia dell'AtalantaEmilio Andreoli / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP
Dal Copenhagen allo Sturm Graz, dall’exploit con l’Atalanta alla difficile esperienza al Manchester United, ora Rasmus Højlund è pronto a riscrivere la sua storia in Serie A con il Napoli.

Rasmus Højlund è pronto a sbarcare a Napoli per diventare il nuovo perno offensivo del progetto di Conte. Il trasferimento dal Manchester United si concretizza con un prestito oneroso da 6 milioni, che diventerà riscatto obbligatorio a 44 in caso di qualificazione alla Champions League.

Il danese percepirà circa 5 milioni a stagione fino al 2031: numeri che testimoniano quanto il Napoli creda nel suo talento e quanto i tifosi possano aspettarsi scintille dal centravanti classe 2003.

L'esplosione in nerazzurro

L’Italia, del resto, è la sua terra del riscatto. Højlund aveva già dimostrato di poter fare la differenza con la maglia dell’Atalanta, club che lo aveva prelevato dallo Sturm Graz per 17 milioni e che in pochi mesi aveva visto esplodere il suo potenziale. Due anni di Copenhagen, sei mesi in Austria, e poi Bergamo: la sua carriera è stata fin dall’inizio una corsa a tutta velocità.

Il debutto in Serie A fu il primo settembre 2022, subentrando a Duván Zapata contro il Torino. Quattro giorni dopo, il primo gol contro il Monza inaugurava un’annata di grandi numeri: 34 presenze totali, 10 reti e 4 assist tra campionato e Coppa Italia, ma soprattutto una crescita tecnica e tattica impressionante.

Højlund non era solo un finalizzatore: fisico possente, movimenti intelligenti nell’attaccare la profondità e letture di gioco perfette in area di rigore, dove timbrava spesso anche entrando dalla panchina. Bergamo gli bastò per conquistarsi la ribalta europea e per far sì che il Manchester United battesse cassa: 70 milioni più 10 di bonus per un giovane che in pochi mesi aveva già stregato l’Italia.

Una scelta di carriera sbagliata

Il sogno inglese, però, si è trasformato in una prova difficile. Alla corte di Old Trafford, Højlund non è riuscito a imporsi: 95 presenze complessive, 26 gol e 6 assist, con 22 ingressi dalla panchina e un gol ogni 247 minuti. Numeri che non giustificano l’investimento di 77,8 milioni sostenuto dal club.

L’arrivo di Sesko dal Lipsia per 76,5 milioni e, poco prima, di Zirkzee per 42,5 milioni dal Bologna, ha reso Højlund quasi superfluo, entrando in quella lista di giovani talenti “bruciati” dai continui cambi di strategia del club inglese. Una sequenza che sottolinea la difficoltà dei Red Devils a valorizzare i propri gioielli, bruciando risorse economiche e umane in ruoli chiave.

Adesso, però, Højlund ha davanti a sé una seconda chance, più concreta e familiare: la Serie A, dove ha già dimostrato il suo valore e dove il Napoli vuole farne il cuore pulsante dell’attacco di Conte, soprattutto in assenza di Romelu Lukaku.

La sfida è chiara: trasformare l’esperienza inglese in insegnamento, ritrovare continuità, tornare protagonista e mostrare che quel talento che fece sognare Bergamo, anche se per pochissimo, non era un fuoco di paglia.