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Napoli campione d'Italia, festa in tutta la città: cronaca dai quartieri

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La festa dei napoletani
La festa dei napoletaniALBERTO PIZZOLI / AFP
Dai Quartieri Spagnoli a San Gregorio Armeno, da Posillipo a Scampia è festa grande a Napoli per la conquista del quarto scudetto. Una fiumana di persone che cammina senza provocare incidenti, anche se non mancano isolati atti di vandalismo.

Lo scudetto è del Napoli. Un lieto fine anticipato, e propiziato, nel pomeriggio dalla fumata azzurra sprigionatasi dalla finestra che corrisponde al volto di Maradona del famoso murale dei quartieri Spagnoli. Autori dell'iniziativa 'Habemus scudetto' i fan del Marad ona social club Napoli guidati dal presidente, l'avvocato Angelo Pisani, che per anni ha rappresentato il 'Pibe de oro' nella sua battaglia contro il fisco italiano. Il 'rito' è stato scaramanticamente reso pubblico solo a risultato acquisito anche se, a detta dei promotori che poco prima si erano recati davanti alla cappella funebre allestita ai piedi del murale, del risultato finale erano certi: sarebbe stato lo stesso Maradona ad ispirarli.

La festa ai Quartieri Spagnoli nel nome di Maradona

Non poteva mancare l'omaggio a uno dei luoghi iconici del tifo azzurro, il largo dei Quartieri Spagnoli dedicato al Diez, al secolo Diego Armando Maradona, nei festeggiamenti dei tifosi azzurri per il quarto scudetto. Alcune centinaia di persone - un numero nutrito ma inferiore rispetto alla folla che qui si diede appuntamento in occasione della festa scudetto di due anni fa quando il Napoli gioco' in trasferta la partita decisiva e non c'era la concorrenza della partita allo stadio - si sono ritrovate nella piazzetta dominata dal murale dedicato al Pibe de Oro nel cuore dei Quartieri Spagnoli, e meta di culto di turisti da ogni dove, per seguire la partita su maxi schermo.

Qui hanno atteso la fine del match col Cagliari per poi dar vita alla festa fatta di canti, balli e fumogeni azzurri. Due i cori più gettonati "La capolista se ne va" e quello sulle note della hit di Raffaella Carra' dedicata a Pedro, il campio

ne spagnolo della Lazio che con la sua doppietta all'Inter domenica scorsa ha deciso di fatto la lotta per lo scudetto. Per finire con un classico della melodia partenopea "O' surdato nnamurato". I fuochi d'artificio hanno salutato il triplice fischio finale dell'arbitro Lapenna. Dai vicoli del centro storico sono partiti i primi caroselli di moto e i tappi delle bottiglie di spumante sono volati innaffiando i presenti per una festa che è solo all'inizio.

Da San Gregorio Armeno a Posillipo

Da San Gregorio Armeno a Posillipo è festa grande a Napoli per la conquista del quarto scudetto. Nella stradina dei presepi ha fatto la sua comparsa l'ultima creazione di Genny Di Virgilio, con il tecnico Conte e il capitano Di Lorenzo in groppa a un 'ciuccio' (l'asinello simbolo del Napoli Calcio, ndr) che sollevano al cielo il trofeo dei campioni d'Italia.

La festa di napoletani
La festa di napoletaniALBERTO PIZZOLI / AFP

"È stata la vittoria del 'ciuccio' in tutti i sensi - dice Di Virgilio, spiegando il parallelo che lo ha portato a realizzare la statuina - un animale brutto da vedere ma cocciuto e grande lavoratore proprio come la squadra di Conte che non sempre ha brillato per il bel gioco ma è stata pragmatica nel portare i risultati".

Dal centro storico a Posillipo, dove davanti al ristorante "Palazzo Petrucci' vengono proiettati sulla spiaggia antistante i quattro scudetti conquistati dal Napoli per un gioco di luce visibile anche da lontano e che beneficia del buio della notte.

Già due anni fa, in occasione del terzo scudetto, Edoardo Trotta, proprietario di Palazzo Petrucci, festeggiò il tricolore proiettando le sagome del tricolore sulla battigia. "Ho aspettato fino all'ultimo minuto per il nuovo allestimento - spiega - che sarà visibile tutte le notti fino alla fine deifesteggiamenti".

La festa a Scampia: anche uno Scudetto è riscatto

Scampia ha festeggiato il quarto scudetto del Napoli davanti al maxischermo di piazza Papa Giovanni Paolo II dove si sono radunati alcune migliaia di tifosi azzurri che hanno deciso di passare la serata nel proprio quartiere. La gioia è esplosa incontenibile al fischio finale, quando i sostenitori, lasciandosi alle spalle ogni precedente scaramanzia, hanno dato il via alla festa nelle ampie strade del rione.

Fin dal tardo pomeriggio i tifosi avevano accompagnato le immagini con il continuo suono delle trombette, le bandiere, i fumogeni azzurri e i cori di incitamento. La piazza è stata presidiata in maniera attenta dalle forze di Polizia e dal servizio d'ordine per evitare l'introduzione nell'area di oggetti pericolosi. In tanti indossavano la maglia della squadra del cuore.

Sul muro al lato sinistro della piazza la scritta "Ci sarai vicino... in ogni passo, in ogni cammino" dedicata dalla curva A del Maradona a Ciro Esposito, il tifoso di Scampia morto 50 giorni dopo gli scontri verificatisi nel pre partita della finale di Coppa Italia all'Olimpico nel 2014.

Uno dei maxischermi voluti dal Comune per provare ad alleggerire la pressione della folla sul centro città è stato attrezzato proprio nella piazza che il 21 marzo del 2015 accolse Papa Francesco nella sua prima visita nel capoluogo partenopeo. A fare da sfondo, una delle vele simbolo di un degrado che tutti vogliono trasformare in un lontano ricordo. Non come questo inaspettato scudetto che in tanti a Scampia sperano che resti scolpito nella memoria collettiva, anche come uno dei tanti segni di riscatto lanciati proprio dalle strade e dai palazzi di questo quartiere.

Tutti in piazza, l'assalto alla fontana del Carciofo

È un fiume di persone, decine di migliaia, festante, quello che si sta riversando nelle strade del centro di Napoli per festeggiare il quarto scudetto degli uomini di Conte. Dai Quartieri Spagnoli giù per via Toledo, passando per il San Carlo, la Galleria Umberto, fino a piazza Trieste e Trento.

Una fiumana di persone che cammina senza provocare incidenti, anche se non mancano isolati atti di vandalismo. Proprio a piazza Trieste e Trento, adiacente a piazza Plebiscito, anche quest'anno è stata presa d'assalto la monumentale Fontana del carciofo, un riferimento per i festeggiamenti dei tifosi.

La fontana, infatti, è legata a doppio filo alle vicende calcistiche del Napoli visto che a volerla fu Achille Lauro, ex sindaco e presidente del Napoli tra gli anni '40 e '60. E a nulla sono valse le transenne disposte dal Comune quest'anno per preservare il monumento già in passato oggetto di danneggiamenti. I tifosi le hanno divelte per salire in piedi sui vari strati del monumento e da lì intonare cori, sbandierare i loro vessilli e accendere fumogeni. La conta dei possibili danni al monumento è rinviata alle prossime ore.

In un clima che somiglia tanto a quello che si respira a Capodanno, in molti brindano e ai tifosi azzurri si uniscono anche i tanti turisti presenti in città. Chi non indossa la maglia azzurra sfoggia quella dell'Argentina o quella del Boca Juniors, la squadra che fu di Maradona agli inizi. In tanti riprendono le scene di festa coi loro cellulari. Le forze dell'ordine, presenti in numero ingente, controllano che la festa si svolga in maniera ordinata.