Sembrava tutto apparecchiato per la seconda festa consecutiva nerazzurra a San Siro, dopo il sontuoso 5-0 rifilato al Torino. Invece, quella che doveva essere una serata di conferme per l’Inter si è tramutata in una pagina memorabile per l’Udinese, capace di imporsi con personalità e coraggio.
I friulani, sotto di un gol, hanno ribaltato i pronostici e il punteggio con le firme di Davis e Atta, imponendosi 2-1 in casa dei nerazzurri.
Inter tra alti e bassi
Il primo tempo è stato un’autentica montagna russa, sorprendente anche per San Siro. L’Inter parte con autorità, ma l’Udinese risponde colpo su colpo, ribaltando il punteggio e lasciando i padroni di casa a interrogarsi all’intervallo.
L’inizio è tutto nerazzurro: ritmo alto, possesso fluido, idee chiare. Dimarco detta i tempi, Dumfries spinge con continuità, mentre Çalhanoğlu e Lautaro costruiscono combinazioni fitte e rapide. Proprio l’argentino ha la prima vera occasione, ma viene murato all’ultimo istante. È l’anticipo di una pressione iniziale costante, che però non si traduce subito nel vantaggio.
L’Udinese, tutt’altro che intimorita, si difende con ordine e si affaccia in avanti con convinzione. Al 9’, il 10 nerazzurro perde un pallone sanguinoso a centrocampo e l'ex Watford Bayo parte in campo aperto: il suo destro potente sfiora il palo e fa tremare Sommer. L’Inter risponde subito con un corner velenoso: Bastoni gira verso la porta, ma Bertola salva con un intervento provvidenziale.
La partita è viva, l’equilibrio ancora precario. Al 17’ arriva la svolta: Thuram si muove con eleganza in area e serve un pallone perfetto a Dumfries, che tutto solo non sbaglia. 1-0 Inter, confermato dopo un breve check del VAR.
Sembra il preludio a una partita in discesa, ma l’Udinese ha altri piani. Sei minuti dopo, al 23’, un’azione sporca ma efficace diventa decisiva: sponda aerea di Bertola, Dumfries interviene con il braccio largo. L’arbitro indica il dischetto senza esitazioni. Davis si presenta dagli undici metri e non sbaglia. È 1-1, e l’inerzia si sposta.
Atta ammutolisce San Siro
Da quel momento, la squadra di Runjaić cresce. Prende campo, gestisce i ritmi, mostra una maturità sorprendente. L’Inter si scopre vulnerabile. E al 40’ arriva la giocata che ribalta tutto: Atta riceve al limite, controlla con freddezza, si accentra sul destro e disegna una traiettoria perfetta che si insacca alle spalle di Sommer. Gol da applausi, che zittisce San Siro.

Nel finale, l’Udinese controlla con ordine, senza scomporsi. L’Inter cerca di riorganizzarsi, ma la squadra ospite regge bene la pressione e accompagna il primo tempo fino al duplice fischio con grande lucidità.
Il VAR ferma la rimonta
La ripresa si trasforma in un lungo assedio nerazzurro, carico di rabbia, ma povero di precisione. L’Inter alza i giri del motore, spinge con furia, ma trova davanti a sé una muraglia bianconera impenetrabile. Thuram sfiora il pari di testa, Çalhanoğlu ci prova dalla distanza: la porta dell’Udinese sembra stregata.
Al 56’, l’illusione che accende San Siro: Thuram spizza di testa, Dimarco si coordina col mancino e firma il presunto 2-2. Esplode il Meazza, ma l’esultanza dura pochi secondi: il VAR spegne tutto per un fuorigioco millimetrico proprio dell'attaccante francese.
Da quel momento, la frustrazione prende il sopravvento. L’Udinese si compatta con ordine e sangue freddo, orchestrata da un Kristensen monumentale e da un Solet impeccabile. L’Inter, invece, si scopre fragile, spesso disordinata nella foga di recuperare.

Nel finale, Chivu si gioca le carte della disperazione: dentro Pio Esposito, all’esordio a San Siro, e anche Bonny. I due giovani provano a portare energia e freschezza, ma la trama ormai è scritta. L’ultimo atto è amaro: San Siro ammutolito e una squadra che si spegne tra i tentativi disperati. L’Udinese porta via tre punti d’oro e lascia l’Inter a leccarsi le ferite. Un finale che nessuno avrebbe potuto immaginare.