Il progetto tecnico milanista di questa stagione passa da Rafa Leao, trasformato da Massimiliano Allegri in centravanti vero. Niente più scatti dalla fascia sinistra: il portoghese oggi è chiamato ad attaccare la porta, sfruttare velocità e uno contro uno.
E la verità è che nel gol di testa al Bari in Coppa Italia si sono individuati i primi segnali della metamorfosi. Un’idea affascinante, che insieme a Pulisic e Nkunku potrebbe aprire scenari nuovi, senza un “9” tradizionale.

Il piano del tecnico toscano, però, si è complicato subito. L’elongazione al polpaccio accusata contro i pugliesi lo scorso 17 agosto tiene ancora fermo Leao, che ha saltato anche il ritiro con la nazionale. I controlli di questa settimana hanno confermato fastidi persistenti, ragion per cui non ci sarà domenica sera contro il Bologna e la data cerchiata in rosso diventa, ora, quella del 20 settembre a Udine.
Le alternative
Allegri quindi deve guardare alle alternative. Nkunku, appena arrivato, non è ancora pronto per 90 minuti, ma vuole accelerare i tempi: nelle gambe ha solo mezz’ora e domenica difficilmente partirà dall’inizio. Potrebbe però garantire un’opzione a gara in corso, mentre l’intesa con Pulisic è tutta da costruire.
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Insomma, l’attacco che il Milan immaginava completo già a settembre dovrà aspettare. Leao resta il punto fermo, ma l’attesa per il suo rientro si intreccia con le condizioni di Nkunku: due pedine decisive per dare forma alla nuova identità offensiva rossonera.