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McTominay: "Con Napoli attrazione immediata, tatticamente in Serie A partite molto difficili"

Scott McTominay
Scott McTominayGiuseppe Maffia/NurPhoto/AFP
Il centrocampista scozzese, uno degli insostituibili di Antonio Conte, ha parlato sulla sua esperienza al Napoli, dove ha trovato un immediato feeling con l'ambiente. Arrivato alla fine del mercato estivo, si è adattato subito alla nuova realtà

"Con Napoli c'è stata attrazione immediata. Sono sempre stato aperto a nuove opportunità. Le cose erano difficili a Manchester. Non sapevo cosa stesse succedendo. A Napoli ho scoperto la passione dei tifosi e la qualità del campionato". Queste le parole di Scott McTominay a The Athletic, durante una lunga intervista.

Il centrocampista scozzese, che da poco si è ripreso dall'influenza, ha parlato anche del suo approccio alla lingua italiana: "Sto prendendo lezioni. All'inizio è stato un disastro. Ho sempre desiderato imparare una lingua. È una cosa grandiosa da poter fare. Ed è importante che le persone ci vedano abbracciare anche la cultura. La città è fantastica. È completamente diversa. Dobbiamo dimostrare che ci teniamo alla città e alla cultura, oltre a giocare bene".

Per il britannico il livello della Serie A è molto più elevato di quanto si pensi in giro: "La gente deve stare attenta quando dice che l'Italia o la Spagna non sono alla pari con la Premier League. Fisicamente e tatticamente, qui ho giocato alcune delle mie partite più difficili". 

Le statistiche di McTominay in Serie A
Le statistiche di McTominay in Serie AFlashscore

McTominay ha anche parlato della sua gioventù da calciatore in Premier: "Quando giochi per il Manchester United e hai 20 anni, non puoi bussare alla porta del tecnico e dire che ti aspetti di giocare da numero 8 superando Pogba. Non è realistico. Devi imparare e fare quello che ti viene chiesto. Nelle ultime stagioni, ho iniziato a entrare un po’ di più in area, a segnare più gol, e poi l’anno scorso è stata la mia miglior stagione".

Riguardo quel periodo, lo scozzese ha poi aggiunto: "Quando sono entrato in prima squadra, mi sentivo in una posizione sbagliata in campo. Non era colpa di nessun allenatore. I miei punti di forza sono sempre stati entrare in area di rigore, segnare, creare problemi agli avversari. Ma sono stato usato come mediano, o come difensore centrale, e questo non è mai stato il mio vero ruolo".

Poi, l'immancabile riflessione sul cibo italiano: "Non ho mai mangiato pomodori a casa mia, dove sono “acqua rossa”. Qui, in realtà, hanno il vero sapore dei pomodori. Ora li mangio come spuntino. Anche la verdura, è tutto così fresco".