C’è un filo sottile che unisce il passato e il presente di Luis Alberto: la consapevolezza di aver lasciato un segno profondo in Serie A e, allo stesso tempo, la lucidità di guardarsi indietro senza filtri. Dopo aver stregato la Lazio per anni, diventandone il direttore d’orchestra, oggi il trequartista spagnolo osserva l’Italia da lontano, dal suo presente in Qatar. Ma il legame con il nostro calcio resta vivo e profondo.
Nell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Luis Alberto ripercorre le sue stagioni biancocelesti tra retroscena di mercato, momenti bui, rapporti personali e quella corsa Scudetto del 2020 che ancora brucia.
A partire dalla rivelazione sul flirt con il Milan: “Ho parlato con Maldini e Leonardo. Era il 2018-19. Ho sempre saputo però come va qui in Italia, non era facile portarmi via dalla Lazio“.
Una Lazio che, inizialmente, lo aveva messo alla prova più di quanto si possa immaginare. L’adattamento non fu immediato e lo stesso spagnolo non nasconde quanto fossero stati complicati quei primi mesi: “Il primo anno alla Lazio non è stato facile, sono stati sei mesi difficili. C’è stato un momento in cui volevo smettere e tornare a casa. Mi sarei messo a giocare con gli amici, avrei forse fatto il cameriere. Tare mi ha fatto cambiare idea“.

Nel suo racconto c’è spazio anche per Maurizio Sarri, allenatore con cui ha condiviso uno dei periodi più intensi della sua esperienza romana: “Con Sarri non parlo da quando è andato via dalla Lazio, mi sento solo con i ragazzi del suo staff. Gli voglio però molto bene, mi piace perché è un uomo che vive sempre con la faccia in avanti. Ho imparato tantissimo da lui, per me è un maestro. Mi farebbe piacere vederlo prima di Milan-Lazio”.
Il rimpianto Scudetto e la frecciatina a Lotito
E poi, inevitabilmente, arrivano i rimpianti. Il più grande resta quello legato alla stagione 2019-20, quando la Lazio volava e lo Scudetto sembrava più vicino che mai. La pandemia avrebbe poi cambiato tutto, come aveva detto un mese fa in esclusiva a Flashscore dal Qatar: “Fino a febbraio della stagione 2020 ero convinto al 100% che avremmo vinto lo Scudetto. Poi il campionato si è fermato e il calcio è fatto così, cambia ogni settimana. Prima dello stop vedevo la squadra felice, il Covid ci ha distrutto. Prima girava tutto bene, poi ha iniziato a girare tutto male”.
A chiudere, un pensiero sul futuro. Un futuro che, nelle parole del “Mago”, sembra avere contorni molto definiti quando si parla dell’Italia: “In Italia mi vedo solo con la Lazio. Se mi chiamasse Sarri forse potrei pensarci, ma se mi chiamasse Lotito niente da fare“.
