Altri

Lookman come Osimhen, la ribellione a mezzo social per scappare via

Ademola Lookman e Victor Osimhen
Ademola Lookman e Victor OsimhenFranck FIFE / AFP
L'attaccante nigeriano si è messo di traverso contro l'Atalanta dopo il rifiuto della proposta dell'Inter per il suo ingaggio. Una strategia effettuata anche eliminando i post social con i colori della Dea. La stessa effettuata dal suo connazionale con il Napoli

I casi che seguono sono l'ennesima riprova di come la storia si ripeta, e anche a distanza di poco tempo. E il fatto che sia Ademola Lookman sia Victor Osimhen condividano la nazionalità nigeriana è una pura coincidenza. L'attaccante esploso con l'Atalanta e quello che ha vinto da protagonista il terzo Scudetto del Napoli rappresentano i casi di ribellione più eclatanti delle ultime due stagioni di Serie A. In comune hanno l'abilità ad andare in gol e a fare la differenza, ma anche la poca diplomazia.

Quanto avvenuto ieri, ossia l'eliminazione delle foto con la maglia della Dea da parte dell'attaccante classe 1997, ha come precedente quello effettuato dal connazionale quasi due anni fa. Se, però, Lookman lo ha fatto dopo il "niet" dei Percassi all'offerta dell'Inter, Osimhen aveva scatenato il vespaio social dopo una presunta offesa del social manager del Napoli. Due motivazioni diverse, la stessa modalità di rottura. E che rottura.

Gli archivi di Lookman e Osimhen

Bizze da star, verrebbe da dire. Ma al netto dei giudizi sul loro comportamento, la concatenazione dei fatti è emblematica. La reazione spontanea, e dettata a mezzo social, è stata effettuata per lanciare un messaggio. Ademola, che già un anno fa aveva spinto per partire per Parigi, era già stato in qualche modo costretto a restare a Zingonia. Victor, invece, aveva prima firmato un rinnovo e poi cercato l'unico club che gli garantisse 10 milioni netti di stipendio, trovando l'opportunità col Galatasaray.

Una stagione a Bergamo Lookman l'ha sopportata. Poi, però, ha capito che, complice anche l'addio di Gian Piero Gasperini, niente sarebbe stato più come prima. E quando gli è stato negato il trasferimento ha reagito d'impulso. Osimhen l'aveva fatto già quando era ancora azzurro e ha continuato a farlo durante quest'estate, prima che si ufficializzasse il suo passaggio definitivo al club di Istanbul. Entrambi, però, hanno deciso di andare in guerra con tutte le armi. Attaccanti veri, fino all'ultimo.

Addii amari

Ciò che più fa male, per di più in un'epoca dove è rarissimo trovare un calciatore che si identifichi con una squadra o una piazza, è che entrambi gli attaccanti hanno lasciato o lasceranno in malo modo due luoghi dove sono stati idoli. Perché se da un lato Osimhen è stato il primo cavaliere del Napoli che ha vinto il terzo Scudetto con una parata di stelle, dall'altro Lookman ha regalato all'Atalanta la prima coppa europea. Capocannoniere il primo, autore di una tripletta in finale contro l'imbattibile Bayer il secondo.

Aspettando cosa succederà con l'eroe dell'Europa League 2023-24, per il momento il capocannoniere della Serie A 2023-23 ha rotto la monotonia di giallorosso e verde nel suo profilo Instagram. Dopo l'ufficiale dipartita dalla società partenopea, ha infatti pubblicato un post dove dice, in italiano, "Grazie Per Tutto", con la foto di una sua spettacolare rovesciata vestito d'azzurro. Una goccia nell'oceano che però ha risposto al saluto solenne proprio del Napoli, che gli aveva dedicato un video di ringraziamento.

Due simboli del Maradona e del Gewiss Stadium che rischiano di arrugginire male nella memoria dei tifosi. Lookman e Osimhen, padroni del loro destino, sono anche figli dei tempi attuali. Tempi in cui l'ego a volte fa commettere leggerezze sui social. Gesti che per qualcuno possono diventare imperdonabili.