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Lecce, Giampaolo sfida il Venezia per la salvezza: "Partita molto importante, i ragazzi lo sanno"

Marco Giampaolo prima di Lecce-Roma
Marco Giampaolo prima di Lecce-RomaGabriele Maricchiolo / NurPhoto / NurPhoto via AFP
Marco Giampaolo ha definito la sfida contro il Venezia, fondamentale per la salvezza del Lecce, come un match cruciale ma non decisivo. Nonostante le cinque sconfitte consecutive, il tecnico resta fiducioso nel recupero della squadra.

Uno scontro diretto che potrebbe significare molto per la volata salvezza. Il Lecce è atteso domani nella sfida di mezzogiorno contro il Venezia: obiettivo conquistare l'intera posta per ridare fiato ad una classifica che comincia a diventare asfittica.

Il tecnico dei giallorossi, Marco Giampaolo, inquadra così il match: "La partita è molto importante, i calciatori ne sono consapevoli - dichiara l'allenatore del Lecce nella consueta conferenza della vigilia -. Il Venezia è una squadra di non facile lettura nella contrapposizione, sa fare tante cose, cambia il posizionamento, le strategie e il modo di costruire".

"È necessario non sbagliare la partita tatticamente e mentalmente. I ragazzi lo sanno, ma non devono essere appesantiti da questo: i grandi risultati si ottengono passando da gare di questo genere. Il nostro obiettivo resta la salvezza e passa da partite pesanti come questa. Non sarà decisiva, perché non lo è, ma sommata a quelle che restano lo potrà essere quando faremo i conti". 

Il periodo di forma del Lecce
Il periodo di forma del LecceFlashscore

Il momento è complicato, con le cinque sconfitte consecutive sul groppone, ma Giampaolo è abbastanza fiducioso: "La squadra si è allenata bene - prosegue -. La serie di sconfitte chiaramente non è mai salutare, tutto questo ti toglie sicurezza e autostima, ma nella mia esperienza la metto in conto. Da questo periodo possiamo uscirne con lucidità, razionalità e senza perdere la testa, e non si esce né individualmente e con comportamenti irrazionali".

 In ottica formazione Giampaolo resta molto abbottonato: "Si gioca in 16. Non si tratta di chi gioca, ma di come si entra in campo. Non esiste l'undici iniziale, la differenza è nel restare competitivi anche con i cambi", conclude il tecnico del Lecce.