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La rivoluzione di McTominay, il guerriero che ha fatto cambiare modulo a Conte

Scott McTominay in azione contro il Venezia
Scott McTominay in azione contro il VeneziaGIUSEPPE MAFFIA/ NurPhoto/AFP
L'arrivo del centrocampista scozzese a Napoli a fine mercato ha scombussolato positivamente tutto l'ambiente azzurro. E, in primis, ha stravolto le concezioni tattiche dell'allenatore azzurro, innamoratosi follemente dell'ex calciatore dello United, oggi insostituibile

Più che un sergente di ferro, Antonio Conte è un generale di quelli che ci tiene a ogni dettaglio. E, soprattutto, che quando si affeziona a un soldato, non ci rinuncia praticamente mai. Convocato 17 volte e messo in campo da titolare in 16 occasioni, Scott McTominay è diventato subito il factotum del tecnico salentino. Amante dell'intensità del calcio di Premier League, l'allenatore del Napoli ha aspettato fino al termine del mercato per avere l'incursore del Manchester United.

E i risultati attuali confermano quanto la sua pazienza e perseveranza siano serviti. Da quando è entrato in campo vestito di azzurro, lo scozzese non ha più smesso di essere considerato un titolare. E non solo per il suo curriculum quanto per la sua caratteristica unica di attaccare lo spazio, fungendo da attaccante aggiunto. Il tutto corroborato da un senso della posizione straordinario e un'abnegazione nel correre avanti e indietro fuori dal comune.

Tuttofare

Titolare nel primo big match della stagione, lo scontro di Torino con la Juventus finito 0-0, il britannico ha avuto un impatto devastante nella squadra azzurra. Tanto da far cambiare a Conte il modulo di gioco, passando a un 4-3-3 che permettesse di esaltarne proprio le caratteristiche atletiche e fisiche. Perché se Lukaku è il perno del gioco offensivo, le incursioni di McTominay sono fondamentali per creare superiorità, visto che Politano e Kvaratskhelia agiscono molto larghi.

Primo nel pressing avversario ma anche primo a proporsi per rompere le linee di difesa avversarie, lo scozzese fa la spola tra area rivale e la propria metà campo, dando prova di un senso della posizione unico e anche di una rarissima capacità di copertura. E il suo essere tuttofare trova riscontro nella sua duttilità tattica: partito quasi da seconda punta alle spalle dell'attaccante belga, è oggi una mezzala che copre le discese sulla sinistra del georgiano o del suo sostituto David Neres

Le statistiche in Serie A di McTominay
Le statistiche in Serie A di McTominayFlashscore

Spaccapietre

Uno stantuffo solido e scattante lo scozzese, la cui cultura del lavoro e il cui slancio dopo anni da collante ai Red Devils gli hanno permesso di integrarsi praticamente subito in Serie A, un campionato storicamente poco accogliente per i giocatori provenienti dalla Premier. Ma McTominay, che in estate ha voluto fortemente giocare al Maradona, si sta dimostrando anche un goleador importante. Il perché è presto detto: i suoi tre gol in 15 incontri di campionato, hanno sempre sbloccato una situazione di 0-0. Si tratta, dunque, di acuti difficilissimi e importanti, quelli che pesano più degli altri.

Lo scozzese ha aperto le marcature quasi subito nel match vinto per 3-1 sul Como, ha poi interrotto l'ottimo momento di arrembaggio dell'Inter nel primo tempo della sfida al vertice a San Siro (finita 1-1) e ha siglato il gol della vittoria nell'inceppata partita in casa del Torino. Un contributo unico il suo, da autentico spaccapietre. Per di più, è stato da un suo colpo di testa su corner che Di Lorenzo ha sfondato la difesa del Lecce nella risicata vittoria per 1-0 di fine ottobre. E anche nella disfatta contro l'Atalanta era stato tra i migliori, colpendo il palo sullo 0-1 per gli ospiti. Nelle ultime prestazioni, invece, è stato fondamentale dal punto di vista dell'equilibrio tattico e ha anche offerto a Lukaku l'assist per il gol del momentaneo pari a Udine, dal quale poi è partita la rimonta azzurra.

Giocatore simbolo anche della nazionale scozzese, McTominay è già un leader tecnico del Napoli che oggi è primo in classifica e finisce l'anno in un modo inaspettatamente felice per quanto visto fino a giugno. Per Conte non esiste un giocatore di movimento più imprescindibile, come visto anche dal fatto che nel tiratissimo scontro col Venezia di sabato scorso per il match winner Raspadori è stato sacrificato Anguissa e non lui. Scott, forgiatosi nel freddo della parte più ruvida della penisola britannica, è il luogotenente assoluto per un generale dalle tante battaglie.