Questa volta non c'è lo scudetto in palio. Tuttavia, la trasferta di Verona potrebbe esercitare un peso specifico decisivo sulle sorti di Paulo Fonseca che si afferra alla panchina del Milan distillando ottimismo in sala stampa, nonostante i risultati dicano l'esatto contrario.
In realtà, se in Champions League le cose non fossero cominciate ad andare meglio, il destino del tecnico portoghese sarebbe già segnato. Ed è per questa ragione che, da questo momento in poi, con la massima competizione continentale in stand by per un mese, l'obiettivo verrà puntato sul campionato.

E la verità è che con 23 punti in 15 incontri, contro i 37 (con una gara in più) dell'Atalanta capolista, il Diavolo è sull'orlo di una crisi di nervi. E all'orizzonte c'è una trasferta che in casa Milan non può che evocare fantasmi nefasti. Anzi, fatali. Quelli della 'fatal Verona'.
Nella sua storia, infatti, il club rossonero ha perso in ben due occasioni uno scudetto al Bentegodi: la prima, nella stagione 1972-1973. La seconda, quasi vent'anni dopo: campagna 1989-1990. Sconfitte dolorosissime incassate dai due allenatori più importanti della storia del Milan: Nereo Rocco e Arrigo Sacchi.
La prima...
Nella primavera del 1973, il Milan si presenta all'ultima giornata di campionato con un punto in più di Juventus e Lazio. Ricordiamo che, in quel momento, la vittoria valeva ancora due e non tre punti. Insomma, ai rossoneri sarebbe bastato un pareggio per assicurarsi, quantomeno, lo spareggio.
E, invece, il 20 maggio, davanti a 30 mila tifosi arrivati da Milano, la squadra del Paron, che pochi giorni prima aveva conquistato la sua seconda Coppa delle Coppe battendo il Leeds in finale, rimediò una manita in pieno volto (5-3) da una squadra già retrocessa in Serie B.
Fu così che il Tricolore volò a Torino perché, mentre la Lazio perse il proprio incontro a Napoli, all'Olimpico la Juve superò in rimonta, grazie al leggendario gol di Cuccureddu, una Roma che non ne voleva sapere di essere complice di un ipotetico scudetto biancoceleste.
Per la cronaca, a guidare il Milan in panchina c'era un giovanissimo Giovanni Trapattoni che sostituì sia lo squalificato Rocco che il suo secondo, l'indisposto Cesare Maldini.
..e la seconda
Passano diciassette anni e la storia si ripete. Questa volta alla penultima giornata. Il Milan e il Napoli sono a pari punti, anche grazie alla vittoria ottenuta a tavolino dagli azzurri a Bergamo. Il calendario prevede la trasferta a Bologna per Diego Armando Maradona e compagni e quella a Verona per i campioni d'Europa in carica.
Al Dall'Ara, il Napoli ha vita facile: dopo un quarto d'ora, infatti, i campani sono già in vantaggio di tre gol. L'incontro si chiuderà con i risultato finale di 4-2 a favore dei futuri campioni d'Italia. E già, perché, nel frattempo, il nervosissimo Milan di Sacchi (espulso assieme a Rijkaard, Van Basten e Costacurta) viene sconfitto, in rimonta, dal Verona.
È il 22 aprile 1990: un mese e un giorno più tardi, il Milan batterà il Benfica vincendo la sua seconda Coppa dei Campioni consecutiva. Tuttavia, nemmeno il titolo di campione d'Europa servirà a far dimenticare l'amarissimo secondo atto della fatal Verona.