In una sfida dal peso specifico elevato, il Lecce di Giampaolo è andato alla ricerca di un successo che mancava dal 31 gennaio, sfidando un Verona in clima di celebrazione per il 40º anniversario del leggendario Scudetto conquistato il 12 maggio 1985, ricordato con orgoglio dal pubblico del Bentegodi.
Illusi dal vantaggio firmato Krstovic, i salentini hanno dovuto fare i conti con la reazione degli uomini di Zanetti, che hanno ristabilito la parità con il colpo di testa di Coppola, fissando il risultato sull’1-1.
Tensione e gol al Bentegodi
La sfida del Bentegodi si è aperta in un clima carico di tensione, complice la delicata situazione di classifica del Lecce, che ha costretto i salentini ad approcciare con decisione fin dai primi minuti. L’avvio è stato però avaro di emozioni, con le due squadre impegnate in una lunga battaglia a centrocampo, tra ritmi spezzettati e possesso palla sterile.
La prima fiammata è arrivata dai piedi di Tete Morente, che ha impegnato timidamente Montipò. Poco dopo, però, lo spagnolo ha acceso la luce nell'attacco salentino: un filtrante millimetrico ha trafitto la linea difensiva veronese, pescando in area Krstovic. Il centravanti montenegrino, glaciale davanti al portiere, ha firmato l’1-0 con un tocco di prima intenzione.

Un gol pesantissimo per il Lecce e l’undicesimo personale in stagione: nelle ultime venti edizioni di Serie A, solo Marco Mancosu ha fatto meglio in giallorosso, segnando 14 reti nel 2019/20.
Il vantaggio sembrava indirizzare il match, ma sul finire del primo tempo il Verona ha saputo approfittare di un calo di attenzione difensiva degli ospiti. Al 41’, sugli sviluppi di una punizione calciata da Suslov, è stato Coppola a farsi trovare pronto: lasciato colpevolmente solo in area, il giovane difensore ha firmato il pareggio con un tocco beffardo, siglando il suo secondo gol in stagione.
Prima dell’intervallo, è stato ancora Krstovic a sfiorare la doppietta con un mancino a giro terminato di poco a lato, ma il risultato è rimasto inchiodato sull’1-1 fino al rientro negli spogliatoi.
I cambi regalano nuova linfa al match
Nella ripresa il match si è acceso, con entrambe le squadre che hanno beneficiato dei cambi per aumentare ritmo e intensità, regalando spettacolo al pubblico delle grandi occasioni accorso al Bentegodi. Giampaolo ha rivoluzionato le corsie esterne affidandosi alla freschezza di Pierotti e Banda, subentrati a N'Dri e Tete Morente.
Proprio i due neoentrati hanno confezionato una nitida occasione al 56’: l’argentino ha sfondato a destra e servito un cross velenoso sul secondo palo, dove Banda, tutto solo, ha mancato clamorosamente l’impatto con la porta spalancata.
Sul fronte opposto, il Verona ha risposto sostituendo gli affaticati Suslov e Tengstedt con Serdar e Mosquera, nel tentativo di trovare nuova linfa. È stato però il Lecce a mostrarsi più intraprendente, spingendosi con continuità nell’ultimo terzo di campo, complice l’urgenza di fare punti per allontanarsi dalla zona retrocessione.

Uno sforzo che, tuttavia, non ha prodotto il risultato sperato: il match si è chiuso sull’1-1, lasciando i salentini ancora invischiati nella lotta per la salvezza. Il punto consente agli uomini di Giampaolo di agganciare l’Empoli, ma la permanenza in Serie A resta appesa a un filo. Più sereno, invece, il Verona, che sale a quota 33 e consolida la propria posizione al quindicesimo posto.