È davvero l’alba di una nuova Juventus. Igor Tudor non è più l’allenatore bianconero e, alla Continassa, si respira la sensazione di un cambiamento imminente. Dopo ore di contatti e valutazioni interne, un nome si è imposto su tutti: Luciano Spalletti.
L’ex CT azzurro è il profilo che più convince dirigenza e proprietà. Già oggi, il tecnico incontrerà Damien Comolli per limare i dettagli di un’intesa che potrebbe diventare realtà nelle prossime ore.
L’offerta della Juventus è chiara: contratto fino a giugno, con rinnovo automatico in caso di qualificazione alla Champions League. Una formula equilibrata, pensata per un tecnico che vuole rimettersi in gioco e per una società che non può più permettersi esperimenti.

Voglia di riscatto
Spalletti, insomma, è pronto e deciso a tornare. Dopo la parentesi amara con la Nazionale e mesi trascorsi lontano dal campo, il tecnico toscano avverte di nuovo il richiamo dell’adrenalina. La Juventus rappresenta, per lui, una sfida di ricostruzione: un progetto da edificare passo dopo passo, con la lucidità e il metodo che da sempre lo contraddistinguono.
Alla Juve troverebbe una rosa giovane, plasmabile, con margini di crescita evidenti. È proprio questo che lo intriga: riportare ordine, dare identità, valorizzare il talento.
Spalletti è abituato a costruire partendo dal caos, a dare logica e visione dove serve una guida (come fatto a Napoli). A Torino si aspettano esattamente questo: una rifondazione mentale, prima ancora che tattica.
L’eredità di Tudor
La separazione con Tudor è stata inevitabile. Il ko con la Lazio ha accelerato una frattura che si era ormai consumata: risultati altalenanti, rapporti incrinati e la sensazione di una squadra senza bussola.
A traghettare momentaneamente i bianconeri sarà Massimo Brambilla, promosso dalla Next Gen e pronto a guidare la squadra contro l’Udinese. Ma il destino della panchina è già segnato. Il vertice odierno servirà a sciogliere gli ultimi nodi economici e tecnici, ma alla Continassa il quadro è ormai tracciato: Spalletti è il prescelto.
Dietro di lui, restano in corsa Raffaele Palladino e Roberto Mancini. Il primo piace per il coraggio tattico e l’attenzione ai giovani, il secondo per l’esperienza e il carisma, ma entrambi restano profili secondari.
La proprietà, con John Elkann in prima linea, ha già dato il via libera ai contatti con Spalletti. La priorità è dare stabilità e rilanciare subito la squadra, anche in Europa: martedì prossimo, contro lo Sporting Lisbona, la Juve si gioca già una fetta di stagione.
