"Una cosa di cui mi sono accorto quando ho smesso di giocare è il rispetto che ho da parte di tutti, credo che sia una cosa importante". Lo ha affermato Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter e storico capitano nerazzurro, intervenuto al talk show 'I campioni si raccontano', iniziativa nell'ambito del Premio Internazionale Fair Play Menarini, in corso a Palazzo Vecchio a Firenze.
"Paolo Maldini disse che ero stato un avversario leale - ha spiegato - e per me è stato un complimento straordinario perché io ho sempre avuto rispetto per tutti gli altri, ed io cercavo di essere ricordato per questo come calciatore. Lo sport è un mondo molto difficile e complicato, che persone come Paolo Maldini ed altri grandi campioni mi ricordino così è il risultato migliore per me".
Zanetti ha raccontato delle sue emozioni al momento dell'addio agonistico, a 41 anni: "Ho fatto una carriera in cui ho dato tutto, con passione e dedizione, e di più non potevo chiedere al calcio", ha detto l'ex capitano dell'Inter.
"Ho sempre fatto parte di grandi gruppi - aggiunto - che mi hanno aiutato a risolvere i momenti di difficoltà. La cosa più importante per me è che fin dalla prima volta che ho indossato la fascia sono sempre rimasto me stesso e credo che i miei compagni mi abbiano rispettato per questo. Ho sempre detto loro che eravamo tutti importanti ma che nessuno era più importante del gruppo. Loro sapevano che tutto quello che io facevo era in funzione del bene del gruppo, non facevo mai cose per interesse personale".