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Inter, Marotta: "Inzaghi ha scelto dopo la finale di Champions, Chivu? Profilo adatto per noi"

Giuseppe Marotta
Giuseppe MarottaIsabella Bonotto / ANADOLU / Anadolu via AFP
Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta ha commentato la situazione del club e spiegato la scelta di affidare la panchina a Cristian Chivu. Nonostante l’amarezza per la finale persa, Marotta ha sottolineato l’orgoglio per il traguardo raggiunto e la preparazione al prossimo impegno, il Mondiale per club.

Dopo la sconfitta in finale di Champions League e l’avvio di un nuovo corso, il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha voluto commentare con franchezza e realismo la situazione del club. Durante l’evento di presentazione del nuovo calendario di Serie A, il numero uno nerazzurro ha inoltre spiegato anche le ragioni dietro la scelta di affidare la guida tecnica a Cristian Chivu.

"Se vinci sei un bravo ragazzo, se perdi molto meno. Non è un fallimento ma un orgoglio essere arrivati in finale nella competizione calcistica più importante al mondo per club. E per la seconda volta in 3 anni. C'è profonda delusione ma fa parte del gioco", ha spiegato il presidente Marotta dal Festival della Serie A in corso a Parma.

"Lunedì ci raduneremo per il Mondiale per club e anche questo è motivo di orgoglio, ma nel calcio tutto si brucia con velocità estrema e l’imprevedibilità regna sovrana nel calcio, tant’è che martedì il nostro allenatore ci ha detto che il suo ciclo all’Inter era finito. Per noi non era così perché la vicinanza della finale ci aveva portato a non toccare questo argomento, ma lo stesso Inzaghi questa decisione l’ha presa solo il lunedì dopo la sconfitta". 

"Poi leggo i giornali che parlano di confusione da parte nostra, noi abbiamo semplicemente incassato questa decisione che ci ha trovati parzialmente impreparati e di conseguenza ci siamo mossi".

"Chivu rappresenta il profilo adatto per i nostri obiettivi"

"Abbiamo identificato un profilo come conseguenza di una linea precisa del management. Il profilo adatto era un allenatore giovane che si sposasse bene con la proprietà e mettesse in atto una valorizzazione del patrimonio giovanile, ma sempre con l’obbligo di tentare di arrivare a vincere con competenze e qualità. E noi abbiamo ritenuto che questo fosse Chivu, che rappresenta il profilo adatto per i nostri obiettivi. Una prova di coraggio e determinazione che ci può portare lontano. L’importante è che ci siano una proprietà forte e un programma definito".

​"Dopo la finale persa è rimasto l’amaro in bocca a tutti, interisti e tifosi italiani, per la nostra debacle. Essere arrivati secondi è motivo di orgoglio, la finale di Champions League è l’appuntamento più prestigioso al mondo a livello di club. La lettura deve essere questa, non esaminare solo 95 minuti. Lo dico con grande decisione, la nostra stagione non è conclusa perché ci prepariamo a un altro avvenimento unico: il Mondiale per Club negli Stati Uniti, con Inter e Juve come rappresentanti".