I nerazzurri di Cristian Chivu confermano il buon momento con un successo solido e maturo in Sardegna. Decidono la zuccata del capitano e il primo centro in Serie A del giovane Esposito: seconda vittoria consecutiva in campionato, terza di fila contando anche l’Europa.
L’Inter ritrova continuità e solidità. A Cagliari finisce 2-0 per i nerazzurri, che archiviano la pratica con il massimo dell’efficacia, centrando la seconda vittoria consecutiva in Serie A, la terza in fila se si include anche il successo europeo in Olanda.
La squadra di Cristian Chivu, chiamato a confermare la crescita del gruppo dopo un avvio di stagione altalenante, risponde presente con una prova matura e compatta. L’Inter comanda il gioco per lunghi tratti, soffre solo in un breve frangente della ripresa, ma porta a casa tre punti pesanti che rimettono in carreggiata la corsa nerazzurra.
A decidere, ancora una volta, è Lautaro Martínez, vero incubo per il Cagliari: con quello di oggi sono dodici gol in dodici sfide contro i rossoblù. Nel finale arriva anche il sigillo del giovane Pio Esposito, al suo primo gol in Serie A, che chiude i conti e corona nel migliore dei modi una serata positiva per tutta la squadra.
Sardi aggressivi, nerazzurri cinici
Il Cagliari parte come un treno, spinto dal pubblico di casa e da una fame evidente: pressing feroce, interventi duri e una tensione che si taglia con il coltello. I rossoblù aggrediscono alti, disturbano l’impostazione nerazzurra e provano a mettere la partita sul piano dell’agonismo.
Ma la tempesta sarda dura poco più di un battito d’ali. Superata l’onda d’urto iniziale, l’Inter si assesta, alza i giri del motore e prende in mano il pallino del gioco con la consueta autorità. I movimenti tra le linee diventano più fluidi, Barella prende in mano il centrocampo con personalità e Bastoni comincia a sganciarsi con puntualità a sinistra.
E proprio da quella corsia nasce il vantaggio nerazzurro al 9’: Barella, lucido e preciso, allarga per Bastoni che mette dentro un cross vellutato e millimetrico. In mezzo all’area spunta Lautaro Martínez, che con un colpo di testa da centravanti vero sorprende Caprile sul secondo palo. 1-0 e Inter in controllo.

Il gol spezza l’entusiasmo del Cagliari, che fatica a reagire. Le uscite sono imprecise, le idee si spengono all’altezza della mediana, mentre l’Inter gestisce senza ansia e si distende con fluidità. I nerazzurri controllano il ritmo, si muovono bene tra le linee e sfiorano il raddoppio al 36’: Adopo sbaglia clamorosamente in uscita, Mkhitaryan intercetta e serve Thuram, che spara alto sopra la traversa da ottima posizione.
Nel finale della prima frazione arriva anche la nota più amara per il Cagliari: Andrea Belotti, dopo un contrasto apparentemente innocuo, si accascia toccandosi la gamba sinistra. Il “Gallo” prova a restare in campo, ma il dolore è troppo: al 44’ è costretto ad abbandonare la partita, sostituito tra gli applausi dello stadio. Una perdita pesante, sia dal punto di vista tattico che emotivo.
Il primo graffio di Pio Esposito
La ripresa si apre nel segno della continuità: l’Inter riparte da dove aveva lasciato, in pressione alta, con il baricentro avanzato e il Cagliari schiacciato nella propria metà campo. I nerazzurri gestiscono il possesso con pazienza, muovendo il pallone da una fascia all’altra alla ricerca del varco giusto.
Al 50’ arriva il primo squillo concreto: azione ben costruita sulla destra, Thuram serve Barella che si inserisce con i tempi giusti e trova Calhanoglu in corsa. Il turco calcia di prima intenzione con il piatto destro: la palla, precisa e velenosa, si stampa sul palo alla destra di Caprile. Brivido per i padroni di casa.
L’Inter continua a premere e pochi minuti più tardi è ancora Thuram a creare pericolo. Stavolta fa tutto da solo: si accentra, salta un uomo e libera un destro violento che obbliga Caprile a un grande intervento. Il portiere del Cagliari risponde presente, con un riflesso da applausi.
Pisacane capisce che servono energie nuove e cambia: fuori Ze Pedro e Deiola, dentro Felici e Gaetano. Il doppio cambio dà nuova linfa ai sardi, che si scrollano di dosso la paura e iniziano ad alzare il baricentro. I rossoblù, finalmente, si affacciano con maggiore insistenza nella metà campo interista.
Al 65’ il Cagliari attraversa il miglior momento della sua partita: fraseggi più puliti, più densità attorno alla palla e qualche situazione interessante al limite dell’area. L’Inter sembra rallentare leggermente, forse per gestire lo sforzo, forse per la reazione orgogliosa degli avversari.
Il picco arriva al 73’: calcio d’angolo dalla destra battuto da Salvatore Esposito, stacco imperioso di Folorunsho in mezzo all’area e colpo di testa che si stampa con violenza sul palo. Un rimbalzo pieno che fa tremare il legno e riaccende l’Unipol Domus. Poco dopo è Dimarco a metterci una pezza decisiva, chiudendo in extremis su una volée ravvicinata di Borrelli.
Proprio quando il Cagliari sembra più vicino al pareggio, arriva la doccia gelata. All’82’, nel momento di massima spinta rossoblù, l’Inter colpisce ancora. L’azione nasce a sinistra con una combinazione tra Lautaro, Calhanoglu e Dimarco, che entra sul fondo e mette un cross basso e teso. Sul primo palo sbuca Pio Esposito, che con il sinistro scarica in rete il pallone del 2-0. Primo gol in Serie A per il giovane attaccante, freddo e puntuale nel momento giusto.
Da lì in avanti, cala il sipario. L’Inter gestisce senza rischi, porta a casa la seconda vittoria consecutiva e sale a quota 9 punti in classifica. Il Cagliari, battuto finora solo dal Napoli, incassa la seconda sconfitta stagionale ma esce a testa alta, con diversi segnali incoraggianti su cui lavorare.