La nuova Inter continua a volare, sorprendendo anche i più scettici. Nonostante qualche passo falso, i nerazzurri sono arrivati alla sosta per le nazionali in vetta alla classifica, in coabitazione con la Roma.
Ma, tanto quanto per i giallorossi di Gasperini, anche per i nerazzurri non era così scontato un avvio di stagione di questo tipo, considerando i dubbi che aleggiavano sulla scelta di Cristian Chivu come allenatore.
Ma l'inizio di annata dei nerazzurri, che arrivano alla sosta con undici vittorie nelle ultime dodici partite e in vetta sia in Serie A che in Champions League, è da big assoluta. Merito anche di Chivu, che sembra aver già fatto dimenticare Inzaghi, anche con scelte di rottura.

Non tanto sul modulo, visto che la base resta il 3-5-2 (dopo aver abbandonato in estate le ipotesi di un 3-4-2-1), ma soprattutto nelle intenzioni e alcuni dati lo dimostrano. Guardando in generale, a livello offensivo, l'Inter ha sempre fatto bene nelle ultime stagioni.
Potenza offensiva
Tanto che anche quest'anno in Serie A i numeri raccontano di un cammino da prima della classe in termini offensivi, segnando in ogni gara con 26 reti complessive.
La squadra di Chivu è anche quella che segna di più nei primi quindici minuti di gioco, con cinque gol realizzati in apertura. La differenza, rispetto al recente passato, riguarda altre voci. Seppur non sia in realtà quella che tenta più tackle nella trequarti offensiva (in vetta ci sono Como e Atalanta), l'Inter è comunque tra le migliori per il PPDA, una statistica avanzata che descrive il livello del pressing di ciascuna squadra.

Dato, quest'ultimo, in controtendenza rispetto agli anni scorsi: da qui si vede il primo mantra di Chivu, un calcio più aggressivo soprattutto in zona offensiva, come dimostrato anche dal gol di Lautaro contro la Lazio, con un recupero palla di Bastoni vicino all'area biancoceleste.
Meglio di Chivu?
Il secondo tema, invece, riguarda la fase di possesso: in particolare, infatti, l'Inter gioca più in verticale, come dimostrato dall'aumento dei cosiddetti "passaggi progressivi", ovverosia i passaggi che avanzano significativamente il pallone verso la porta avversaria. I nerazzurri finora viaggiano a una media di 51 passaggi progressivi a partita, in aumento del 13% rispetto alla passata stagione mentre nell'era Inzaghi non era mai andata oltre i 47 a gara della stagione 2021/22.
All'orizzonte, tuttavia, dopo la sosta per le nazionali ci sono test fondamentali per Lautaro e compagni in rapida successione, come il derby contro il Milan e il big match con l'Atletico Madrid in Champions. Sfide che potranno dire se davvero la ricetta Chivu è quella giusta per questa Inter.
