Chi si aspettava di vedere un'Inter in difficoltà dopo aver perso la guida di Simone Inzaghi, è stato deluso. Cristian Chivu alla sua prima in campionato ha messo in mostra una squadra stratosferica che con cinque ruggiti ha già spaventato il campionato, oltre a un Toro per l'occasione più in veste di cagnolino tremante.
La squadra di Baroni, infatti, non ha fatto una bella figura sul palcoscenico di San Siro, specie in relazione al suo storico blasone che imporrebbe quantomeno grinta e carattere sul campo, doti da sempre distintive dei granata. All'Inter però funziona tutto, dalla premiata ditta Thu-La all'immarcescibile Mkhitaryan, per finire con il nuovo arrivato Susic, che per 14 milioni di euro sembra già un affare, e a 21 anni calca il campo come un veterano.
Un nuovo leader per l'armata di Conte
Se l'Inter è una candidata naturale per lo scudetto, e la prestazione di ieri serve solo a confermarlo, il favorito numero 1 in virtù del tricolore sul petto non ha deluso le attese. Il Napoli di Conte si è sbarazzato di un Sassuolo volenteroso ma che nulla ha potuto contro la straripante forza degli azzurri, che sembrano avere ancora in McTominay il loro leader, il generale imposto dal Capo di Stato Maggiore leccese, che infatti ha aperto le danze. Quest'anno però sul campo possono vantare anche un leader tecnico di prim'ordine come Kevin De Bruyne che, dopo aver illuminato il gioco, ha timbrato anche con un gol la sua prima in campionato, seppur con un po' di fortuna.
I sorrisi di Tudor e Gasperini
Tra le outsider per un campionato in cui le due favorite sembrano già scritte, vanno iscritte Juventus e Roma, con Tudor e Gasperini che rispettivamente contro Parma e Bologna fanno la partita e portano a casa con facilità i tre punti. Nei bianconeri splende la stella di Yildiz, autore di due assist, grimaldello per il catenaccio del Parma di Cuesta. Il numero 10 bianconero si dimostra uno dei talenti più fulgidi del campionato e sotto Tudor sta esplodendo: 12 partite, 6 gol, 5 assist. Bene alla prima anche il nuovo acquisto Jonathan David che, dopo esser sembrato quasi un estraneo là davanti in un gioco che faticava a trovare sbocchi, ha dimostrato perché lo chiamano "Iceman": tocco sotto porta su assist dalla sinistra di Yildiz e vantaggio bianconero. Completa la festa Vlahovic che, ancora sul mercato, ha perlomeno ricucito il rapporto con la tifoseria, andando a festeggiare sotto la curva dopo aver massimizzato con un gol gli scampoli di partita concessi.
Nella Roma di Gasperini si è invece mosso molto bene il nuovo centravanti, il 20enne irlandese Evan Ferguson, che non ha trovato il gol ma ha già dimostrato di essere molto più pericoloso, e nel vivo del gioco, di Artem Dovbyk. Nei giallorossi ancora col cantiere aperto spicca poi il gol di un altro nuovo arrivato, che lo consacra match winner: Wesley. Il brasiliano sulla destra non ha fatto rivivere all'Olimpico le gesta (forse irripetibili) di Marcos Cafu, ma ha comunque portato verve, e con un tocco calibrato sotto porta ha scardinato la difesa emiliana regando i tre punti ai giallorossi. Per lui è arrivata anche la convocazione nel Brasile di Carlo Ancelotti.
Le magie di Paz e l'ambizione comasca
Infine, non sarà un outsider per lo scudetto ma potrebbe esserlo benissimo per le qualificazioni europee, il Como. Illuminati dal magico talento di Nico Paz, insieme a Yildiz il 20enne più forte del nostro campionato, i lariani hanno fatto a pezzi la Lazio di Sarri, dominandola sul piano del gioco e nelle occasioni gol. Il Como fa sul serio, e lo dimostra anche la rosa profonda che ha messo su Fabregas, visto che a un certo punto dalla panchina si è alzato uno come Morata ed è rimasto seduto Baturina, un altro che a talento non scherza.
Prima da dimenticare per Max
Chi delude le attese, e pochi se lo aspettavano, è invece il Milan di Max Allegri, che incappa in un'incredibile sconfitta interna contro la Cremonese a San Siro, per merito di un gol capolavoro in rovesciata di Bonazzoli.
I rossoneri sono apparsi spuntati in avanti, con Gimenez in veste Godot che, al di là di farsi attendere, non sembra proprio trovare la via d'uscita dalla crisi in cui è incappato nella sua avventura milanese. E il futuro non sembra roseo se il tecnico ha chiesto rinforzi proprio in quel ruolo: è già stato chiuso il trasferimento per il 20enne danese Conrad Harder, ma l'ex Sporting Lisbona può essere un talento da far crescere, non il centravanti su cui puntare. Per quello si continuerà a insistere questa settimana per portare a Milano, Vlahovic. In attesa di rinforzi dal mercato, i rossoneri si possono godere quantomeno Luka Modric, apparso già al centro del gioco, come il suo status di fuoriclasse, sebbene un po' agé, impone. Un maestro in mezzo al campo, che ha bisogno almeno di qualche primo violino davanti per suonare la sua musica.