Dopo la sconfitta contro l'Inter, che aveva fermato la sua serie di risultati positivi, la Lazio aveva bisogno di reagire immediatamente. Ripartire e conquistare i tre punti per non perdere di vista le prime della classe: questo l'obiettivo. E così è stato. I biancocelesti di Maurizio Sarri hanno risposto presente, superando un Lecce costretto a cedere, incappando nel ko dopo due risultati utili consecutivi.
Il protagonista della serata è stato senza dubbio Mattéo Guendouzi che, insieme al gol nel finale di Noslin, ha siglato il 2-0, regalando alla Lazio la sua quinta vittoria stagionale in Serie A.
Con questi tre punti, i biancocelesti salgono a quota 18 punti in classifica, portandosi a sole due lunghezze dalla Juventus, che occupa il sesto posto. Dall'altra parte, il Lecce scivola al sedicesimo posto, scavalcato dal Parma.
Lampo biancoceleste
Fin dal fischio d'inizio, la partita è stata tutt’altro che noiosa. La Lazio ha mostrato una partenza decisa, con una trama di passaggi rapidi e un controllo del gioco che sembrava voler imporre il proprio ritmo sin dai primi minuti.
Al 5', Guendouzi ha cercato di sbloccare la gara con un'azione personale. Il centrocampista francese ha provato a scardinare la difesa del Lecce con un inserimento in area, ma Gaspar, sempre attento e ben posizionato, ha prontamente respinto l'assalto, fermando l'iniziativa senza troppo affanno.
Il colpo di scena è arrivato però un minuto dopo, quando Sottil ha trovato la rete con un destro a giro che ha infilato la porta di Provedel, segnando quello che sembrava essere l'1-0 per il Lecce. Un’esultanza che però è durata ben poco: l'arbitro ha annullato il gol, richiamando l'attenzione su un fallo precedente dell’esterno salentino, che si era liberato di Isaksen con una sbracciata poco prima di tentare la conclusione.
La Lazio, salvata dal fischio del direttore di gara, ha reagito immediatamente. Al 26’, è arrivata la prima vera grande occasione per i biancocelesti: Dia, con un movimento preciso sul primo palo, ha colpito al volo il cross rasoterra di Isaksen. Ma Falcone, con un riflesso da portiere di categoria, ha respinto il tiro, mandando la palla in angolo e mantenendo il punteggio invariato.

Le tensioni non sono mancate nemmeno sul piano fisico. Al 33’, un contrasto acceso tra Sottil e Gila ha scatenato un momento di nervosismo. La gomitata di Sottil a Gila ha alzato la temperatura della partita, aggiungendo un altro strato di intensità alla sfida. L’episodio ha dato nuova carica alla Lazio, che ha cominciato a spingere con maggiore insistenza, cercando il gol che avrebbe potuto finalmente sbloccare la gara.
E quel gol è arrivato al 29’, quando la Lazio ha finalmente rotto l'equilibrio. Guendouzi, protagonista della manovra, ha ricevuto un preciso cross di Basic e, con un destro in spaccata, ha superato Falcone, portando i biancocelesti in vantaggio.
Falcone e i pali evitano la figuraccia
Il secondo tempo si è aperto con la stessa intensità della prima frazione. La Lazio, pur essendo in vantaggio di un gol, non ha mai abbassato la guardia. Vecino, subentrato a Cataldi (uscito per infortunio al polpaccio), ha cercato di dare più muscoli al centrocampo, mentre i biancocelesti continuavano a mantenere il controllo del gioco, senza mai concedere respiro al Lecce.
Al 50’, è arrivato quello che sembrava il gol del raddoppio: Dia ha vinto il duello con Tiago Gabriel, che ha mostrato un’incredibile leggerezza in area. Il senegalese ha spinto a terra il difensore salentino e, a tu per tu con Falcone, ha messo la palla in rete da due passi. Ma la tecnologia ha deciso di intervenire: il VAR ha annullato la rete, richiamando l’attenzione sulla spinta di Dia su Tiago Gabriel, giudicata evidente e decisiva. Un colpo che ha frenato l'entusiasmo biancoceleste, ma che non ha scalfito la determinazione della squadra di Sarri.
La Lazio, infatti, non si è abbattuta e ha continuato a spingere con insistenza. Pochi minuti dopo l’annullamento del gol, è stato Falcone a diventare il protagonista, compiendo due interventi prodigiosi su Marusic e su Isaksen. Prima su un colpo di testa potente del montenegrino, poi sulla respinta, quando il danese ha tentato di batterlo con un tiro ravvicinato. Con un riflesso felino, il portiere del Lecce ha respinto entrambe le conclusioni, salvando il Lecce dalla figuraccia.

Ma ci si è messa anche la sfortuna a negare il raddoppio alla Lazio. Al 75’, Guendouzi e Zaccagni hanno colpito entrambi i pali in rapida successione.
Nonostante queste due occasioni sfumate, la partita non ha mai realmente messo in discussione il suo esito. Anzi, nel finale è arrivato il gol tanto cercato e meritato, siglato dal neoentrato Noslin. Il Lecce, che non è mai stato realmente pericoloso nella ripresa, si arrende al dominio biancoceleste.
