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Gravina: "La Serie A nella stessa situazione della Premier? Non glielo auguro"

Gabriele Gravina
Gabriele GravinaProfimedia

Il numero uno della Figs: "La proposta della Lega è distrazione di massa". Abete: "Il problema non è il format ma gestire bene i club".

"Quando si lanciano questi proclami, bisogna stare attenti. La Premier League ha 21 azioni, 20 dei club e la 21esima spetta alla federazione. Quindi non gliela auguro alla Serie A tale situazione, non ci sono i presupposti per un'attività del genere. Dobbiamo concentrarci su attività che facciano bene al calcio. Questa proposta è distrazione di massa". Così il numero uno della Figc, Gabriele Gravina, commenta la richiesta di maggiore autonomia della Serie A.

"Dobbiamo concentrarci sulle esigenze del calcio. Centrale non è la riforma dei campionati ma una riforma che ci faccia star bene insieme. Il calcio deve trovare sostenibilità, darsi regole", ha aggiunto.

"Gli arbitri hanno diritto a denunciare"

"Le denunce rappresentano un atto di coraggio, da apprezzare, ma devono essere denunce fondate, quindi gli arbitri hanno tutto il diritto e il dovere di poter rappresentare certe criticità, lo devono fare con la massima trasparenza. Se sono vere non hanno nulla da temere, anzi, noi apprezziamo questo gesto". Così ribadisce la sua posizione il presidente della Figc.

"Le norme di salvaguardia sono a tutela della verità, non delle calunnie - afferma ancora Gravina -. Noi per questo abbiamo voluto presentare un esposto. Perché se quelle cose che sono state evidenziate, dovessero corrispondere al vero, saranno perseguite, ma devono essere vere. Se tu calunni sei fuori, ma se partecipi nel nostro sistema, dai un contributo per migliorare l'organizzazione del nostro sistema, credo che non ci sia tutela migliore che la tutela del proprio diritto a rappresentare la verità", ha proseguito, rispondendo sul fatto che chi si espone denunciando rischia conseguenze.

"Noi dobbiamo stare attenti all'equilibrio di un'associazione molto delicata, non possiamo permettere che ci possano essere strumentalizzazioni o comunque verità artefatte che poi vanno ad intaccare l'equilibrio del nostro sistema. Se c'è verità, la verità emerge sempre e noi la tuteliamo. E gli arbitri noi li tuteliamo fino in fondo. È uno dei beni primari che noi tuteliamo all'interno della Federazione", ha concluso. 

Abete: "L'assemblea non deve essere elemento di divisione"

"Se si farà l'assemblea straordinaria? È una valutazione che farà Gravina. Le assemblee devono essere un elemento di confronto e non di divisione. L'interesse del calcio italiano è trovare una sintesi condivisa". Così Giancarlo Abete, presidente della LND, a margine del Simposio "Sport, calcio e calciomercato" della Fondazione Roma parlando del tema delle riforme in vista dell'assemblea straordinaria indetta da Gravina per l'11 marzo.

"Al di là dei format dei campionati, la realtà è che le società devono essere gestite bene. Non è togliere o aggiungere un club che fa la differenza - ha aggiunto - Non facciamo diventare dialettica inutile la capacità di gestione delle risorse che nel nostro paese sono limitate".

Sulla richiesta di maggiore autonomia della Serie A ha concluso: "Culturalmente non mi piace alzare i toni per risolvere problemi di politica sportiva, quando uno lo fa è perché si sente in una posizione debole".


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