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FlashFocus: Nico Paz, un talento di stampo argentino e concretezza europea

Nico Paz si districa contro Lobotka
Nico Paz si districa contro LobotkaMarco Luzzani/Getty Images/AFP
Figlio di un calciatore albiceleste senza troppa gloria, il fantasista del Como si sta rivelando come uno degli estri più scintillanti del campionato attuale di Serie A. E la grande prestazione contro il Napoli è l'ennesima conferma delle sue abilità

Della classe e delle capacità calcistiche di Nico Paz, il Napoli aveva già avuto un assaggio importante il 29 novembre del 2023. Ossia molto prima dell'exploit dell'argentino nato in Spagna venuto fuori con costanza in questa stagione al Como. Quella sera, in occasione del quinto incontro dei gironi della Champions League 2023-24, al Santiago Bernabeu l'undici allora allenato da Walter Mazzarri aveva reso visita al Real Madrid. Già tremendamente balbettante in campionato dopo la pessima gestione di Rudi Garcia, la squadra azzurra cercava in Europa una gloria effimera. E in quella serata madrilena, complice una ruvida resistenza, fino al minuto 84 Di Lorenzo e soci avevano retto sul 2-2.

In quel momento, a rompere l'equilibrio è stato proprio quel ragazzo mancino classe 2004 entrato venti minuti prima per Brahim Diaz. Un sinistro secco da oltre venti metri che rimbalzava in modo ingannevole davanti a Meret e portava avanti i Blancos, che poi avrebbero vinto per 4-2. Quella sera pochi tifosi azzurri avrebbero potuto immaginare che si stava iniziando a materializzare una sorta di incubo sotto forma di ragazzo biondo e dallo sguardo angelico. Ma dal sinistro infido e diabolico. Un trequartista quasi vecchio stampo ma il cui ambiente di nascita e crescita lo ha aiutato a essere tremendamente moderno.

La heat map contro il Napoli
La heat map contro il NapoliSportimage, Sportimage Ltd / Alamy / Profimedia / Stats Perform

Fluido

Il primo gol della carriera del nativo di Santa Cruz de Tenerife è stato una sorta di battesimo del fuoco, che lo ha immediatamente portato a un proscenio di altissimo livello. Le capacità innate squisite non gli hanno permesso di sfondare subito la porta di uno spogliatoio esigente come quello del Real ma hanno attirato l'attenzione di Cesc Fabregas. Esteta come pochi, l'attuale tecnico del Como lo ha voluto per sé al primo anno di entrambi in Serie A. E l'unione è stata subito sublime e concreta. 

Il ventenne di passaporto argentino ma cresciuto in Spagna, è stato messo subito al centro del progetto tattico dell'allenatore catalano, che dopo sole due partite di campionato ha compreso che non poteva fare a meno di lui. Inserito nel 4-2-3-1 come trequartista centrale, l'iberico ha illuminato subito il gioco dei comaschi, dei quali è il primo creatore di calcio. Una fluidità assoluta al momento di fare da catalizzatore o da catapulta per i compagni. 

Capace di giocare spalle alla porta e di liberarsi in ogni modo, senza ricorrere a grande velocità ma sgusciando via palla al piede, è stato a volte utilizzato anche da falso centravanti.E la grande prestazione dell'ultimo weekend contro il Napoli, nella quale non solo ha danzato sul pallone ma ha anche regalato a Diao il gol del 2-1 finale, ha nuovamente corroborato tutto il bene che si dice su di lui.

Le statistiche in Serie A
Le statistiche in Serie AMarco Luzzani/Getty Images/AFP/Stats Perform

La benedizione di Messi

Talento sudamericano bagnato da concretezza europea. Paz è il prodotto moderno della fusione di due stili calcistici. Mancino come i suoi illustri compatrioti Diego Maradona e Lionel Messi, ha ereditato la passione del calcio dal padre, quel Pablo che a cavallo tra vecchio e nuovo millennio aveva giocato come difensore senza però mai brillare. I suoi otto anni al Tenerife, però, lo hanno fatto affezionare all'isola della Canarie nella quale l'8 settembre 2004 è venuto al mondo Nico, oggi secondo marcatore del Como con sei reti dietro Cutrone, un centravanti. 

Quello che stupisce di lui è però la grande maturità. Paz chiede sempre la palla, a prescindere dal fatto che sia marcato o meno. E sa sempre da che parte andare per generare superiorità numerica. Lionel Scaloni, commissario tecnico dell'Argentina, lo ha notato, e infatti lo ha fatto esordire con la Selección a ottobre contro la Bolivia nel match valido per le qualificazioni ai Mondiali del 2026. In quell'incontro, il fantasista del Como ha offerto a Messi l'assist del 6-0 definitivo. E non in un modo qualsiasi, bensì dopo una giocata da potrero, il campetto sterrato di quell'Argentina che nelle sue vene c'è sempre stata, nonostante una vita praticamente tutta spagnola.

Una sorta di benedizione per lui e anche per la squadra di Fabregas, che dovrà sperare che il Real non intenda esercitare il diritto di recompra per nove milioni. Oggi, infatti, il giovane mancino ne vale almeno il triplo. E l'impressione che sentiremo parlare tantissimo di lui. Le sue gesta hanno suscitato l'interesse di varie squadre di alto livello, tra le quali l'Inter. Oppure, potrebbe anche fare ritorno al Bernabéu, dove tutto iniziò il 29 novembre 2023 contro il Napoli. Lui se lo augura, ma non sarà semplice vista la già nutrita schiera di campioncini dei Blancos.