Il primo aprile 2012, Diego Milito fece un gran bello scherzetto al suo Genoa. Nel giorno dell'esordio sulla panchina dell'Inter di Andrea Stramaccioni, il Príncipe rifilò una tripletta alla sua ex squadra, alla fine di un pirotecnico 5-4 a favore dei nerazzurri.
Partita dall'accento argentino non solo per le tre reti dell'eroe del Triplete di due anni prima, ma anche perché a partecipare alla giostra del gol, montata a San Siro, furono pure Walter Samuel e Oscar Zárate per l'Inter e Rodrigo Palacio per i grifoni.
Una tripletta e quattro rigori
Dopo essersi portati in vantaggio per 3-0 (due volte Milito e una Samuel), i nerazzurri si addormentarono, subendo il ritorno dei rossoblu - bravi a riportarsi sotto (con Moretti e Palacio dagli undici metri) - prima della rete del 4-2 di Zarate, subito dopo la quale arrivò il primo dei due gol di Alberto Gilardino.
Tra i due guizzi dell'ex tecnico genoano, in entrambi i casi dal dischetto, arrivò, però, la rete del 5-3 di Milito, nel terzo dei quattro calci di rigore concessi quel pomeriggio dall'arbitro Paolo Valeri anche lui, probabilmente, in vena di scherzi
Alla fine della stagione, quei tre punti permisero all'Inter di conquistare il sesto posto e, quindi, l'ultima piazza disponibile per l'Europa League, mentre il Genoa non pagò più di tanto le conseguenze dello scherzo del suo Príncipe raggiungendo, comunque, la salvezza.
Ibra capocannoniere
Nonostante quella tripletta, Milito non riuscì a conquistare il titolo di capocannoniere di quella stagione, piazzandosi al secondo posto, con 24 reti, alle spalle del milanista Zlatan Ibrahimovic (28).
Nessuno dei due, però, celebrò lo scudetto che finì, infatti, nella bacheca della Juventus di Antonio Conte che vinse il suo primo di nove scudetti consecutivi. Filotto interrotto nel 2021 dall'Inter dello stesso Conte. Ma questa è un'altra storia, un altro flashback.
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