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Flashback, Napoli-Juventus: quando il 'Pipita' Higuaín cercò De Laurentiis in tribuna

Il Pipita cerca De Laurentiis
Il Pipita cerca De LaurentiisFRANCESCO PECORARO / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP - Flashscore by Canva
Il 1 dicembre 2017, l'attaccante argentino segnò il gol grazie al quale la Juventus superò il Napoli al San Paolo. Quella partita, però, verrà per sempre ricordata per la polemica esultanza dell'attaccante argentino che rispose provocatoriamente alle accuse del presidente azzurro.

Quella tra Napoli e Juventus è, senza dubbio, una delle rivalità più forti del campionato di Serie A. Dalla "fuga" di Omar Sivori alle supersfide tra Michel Platini e Diego Armando Maradona. Uno dei momenti di massima tensione tra i due club, tuttavia, è relativamente recente e risale al 2016, l'anno del trasferimento a Torino di Gonzalo Higuaín.

Il 14 maggio di quell'anno, il Pipita veste ancora d'azzurro e segna al Frosinone, nell'ultima giornata di campionato, la tripletta che gli permette raggiungere quota 36 e, così, superare il record di gol della Serie A a girone unico detenuto dal 1950 dal leggendario attaccante svedese del Milan, Gunnar Nordahl.

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La sfida del Maradona
La sfida del MaradonaFlashscore

L'attaccante argentino, però, in quel momento, sa già che quella sarà anche la sua ultima rete con la maglia del Napoli. Due mesi più tardi, infatti, l'ex centravanti del Real Madrid viene ingaggiato dalla Juventus per 90 milioni di euro, in quello che, ancora oggi, è considerato dai tifosi partenopei come il più doloroso tra i tradimenti.

Il Pipita non esulta

Passano altri tre mesi e Higuain mette la propria firma sul gol del definitivo 2-1 che consente ai bianconeri di battere il Napoli, ma non esulta in segno di rispetto ai suoi ex tifosi nonostante, sin dal giorno suo addio, Aurelio De Laurentiis non abbia perso nemmeno un'occasione per criticare il suo addio, scaricando su di lui tutte le responsabilità.

Il Pipita, però, non si fa superare dalle emozioni e riesce, come dicevamo, a trattenersi. Ebbene, quella, sarà l'ultima volta. E già, perché gli attacchi del presidente del Napoli - oltre a quelli dei tifosi che, però, il calciatore considera "legittimi" - non cessano: "È un falso e un traditore".

Dov'è Aurelio?

Ed è per questa ragione che, alla vigilia del suo ritorno a Napoli nella stagione successiva, previsto esattamente per il primo giorno di dicembre del 2017, Higuaín prepara la più classica delle vendette, non lasciando nulla al caso: nemmeno il gol che, immancabile, arriva dopo appena 12 minuti e, alla fine dell'incontro, sarà anche l'unico, quello decisivo.

E così, una volta superato il suo ex compagno di squadra, Pepe Reina, l'ariete argentino dà libero sfogo alla propria esultanza, portandosi la mano all'orecchio destro per rispondere alle critiche, più o meno educate, dei tifosi. Ma la gente non è il suo bersaglio principale.

A un certo punto, infatti, il Pipita si ferma e, dall'orecchio, la mano passa sulla fronte: la direzione del suo sguardo è quella della tribuna d'onore e, quindi, di De Laurentiis: "Sì, ho scrutato verso la tribuna, l'ho cercato ma non l'ho visto, forse si è nascosto".

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