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Flashback, Milan-Atalanta: l’assolo di Theo che infiammò San Siro e lanciò il Diavolo al tricolore

L'esultanza di Theo Hernandez dopo il gol contro l'Atalanta, 15 maggio 2022
L'esultanza di Theo Hernandez dopo il gol contro l'Atalanta, 15 maggio 2022Francesco Scaccianoce / i / Sipa Press / Profimedia
Theo Hernández incantò San Siro con un coast to coast di 95 metri, firmando uno dei gol più iconici della storia recente del Milan. Una rete-capolavoro, contro l'Atalanta, che spinse i rossoneri di Stefano Pioli verso lo Scudetto e scolpì il nome del francese nella memoria del campionato.

Milano, 15 maggio 2022. Un San Siro vestito a festa, stracolmo e vibrante d’emozione, fu il teatro di una delle giornate più iconiche della recente storia rossonera. In palio, più di tre punti: il Milan si giocava un pezzo di Scudetto contro una vera e propria nemesi, quell’Atalanta che tre anni prima, con un clamoroso e umiliante 5-0 a Bergamo, aveva rappresentato la scintilla della svolta tecnica e dirigenziale che diede inizio a una nuova era per il club rossonero.

Il Diavolo, primo in classifica e tallonato dall’Inter, affrontava la Dea nel penultimo turno della Serie A 2021/2022. La pressione era alle stelle, ma la squadra di Stefano Pioli rispose con una prova di carattere, maturità e forza mentale.

Dopo un primo tempo di equilibrio e tensione, fu Rafael Leão a rompere gli indugi al 56’, finalizzando un lancio in profondità che fece esplodere il Meazza. Ma fu al 75’ che quel pomeriggio si trasformò in leggenda.

"Un gol da campione assoluto"

Theo Hernández raccolse un pallone vagante nei pressi della propria area di rigore, dopo un recupero di Rade Krunić. Alzò la testa, puntò il campo aperto e partì. In undici secondi e novantacinque metri di corsa forsennata, lasciò dietro di sé mezza Atalanta, strappando con la forza di un treno e la grazia di un funambolo. Dribblò un primo avversario, resistette al ritorno di altri due, poi, al limite dell’area, superò un altro difensore e caricò il sinistro, scaraventandolo alle spalle di Musso con una conclusione angolata e potente.

San Siro esplose. Un boato quasi mitologico, il segno che quel gol era già passato alla storia.

Con quella rete monumentale, il Milan superò l’ostacolo Atalanta e mise in cassaforte tre punti d’oro, salendo a quota 83 in classifica. Ai rossoneri bastava un solo punto nell’ultima giornata per cucirsi lo Scudetto sul petto, mentre l’Inter, impegnata a Cagliari, era costretta a inseguire e sperare in un passo falso che non arrivò mai.

Il 2-0 firmato Theo blindò così il successo e proiettò il Diavolo verso il tricolore, poi conquistato a Reggio Emilia. Quel coast to coast non fu solo una rete spettacolare, ma il manifesto di un Milan rinato, capace di riscrivere la propria storia rincorrendo - e infine afferrando - un sogno a lungo inseguito.

Pioli, nel post-partita, lo definì “un gol da campione assoluto”. E da quel pomeriggio, ogni appassionato di calcio - rossonero e non - ricorda con esattezza dove si trovava quando Theo Hernandez, partendo dalla propria area, accese la Serie A con una cavalcata leggendaria destinata a scolpire il suo nome nella memoria del campionato.

Un treno chiamato Theo: corsa interrotta o solo una sosta?

A quasi tre anni da quel gol leggendario siglato a San Siro contro l’Atalanta, Theo Hernandez ha vissuto una parabola discendente difficile da ignorare. Complice un’oggettiva instabilità a livello tecnico e societario in casa Milan, il laterale francese è apparso spesso spaesato, lontano parente del treno instancabile che trascinò i rossoneri verso lo Scudetto. Tra un contratto in scadenza nel 2026 e nessuna intesa sul rinnovo, Theo è rimasto impantanato nel grigiore di una squadra alla ricerca di sé stessa, complici i risultati deludenti sotto la guida di Fonseca prima e Conceição poi.

Eppure, numeri alla mano, il confronto con l’annata del tricolore non è così impietoso. A pesare, però, è la diversa collocazione tattica: con Pioli, Theo godeva di libertà assoluta sulla corsia mancina, spesso sollevato da compiti difensivi per esaltare le sue doti in campo aperto. 

Il testa a testa tra il Theo Hernandez della stagione 2021/22 e di quello di adesso
Il testa a testa tra il Theo Hernandez della stagione 2021/22 e di quello di adessoOpta by Statsperform

Oggi, invece, appare intrappolato in un sistema che ne limita la spinta e ne mette a nudo le lacune in fase di copertura. Nei momenti più delicati, anziché caricarsi la squadra sulle spalle, è sembrato tra i primi ad abbassare la testa.

Ora, però, una luce: il netto 4-0 rifilato all’Udinese nell'ultima giornata di campionato ha segnato un punto di svolta. Il 3-4-3 disegnato da Conceição ha restituito centralità e fiducia al numero 19, tornato a dominare la corsia sinistra con la solita falcata e impreziosendo la sua prestazione con un gol che, forse, sa di rinascita. Il momento non poteva essere più simbolico: proprio a pochi giorni dalla sfida contro quell’Atalanta già piegata nella corsa al titolo della stagione 2021/22.