Nonostante quella tra la Lazio e la Juventus possa essere considerata come una delle sfide più importanti del calcio italiano, quando si parla della rivalità tra biancocelesti e bianconeri la mente vola subito a Perugia.
No, il Renato Curi non fu lo scenario neutrale di un epico spareggio tra le due squadre, bensì l'anfiteatro complice e testimone di uno dei momenti più drammatici della lunga e gloriosa - non in questo caso - storia della Vecchia Signora.
L'immagine di Pierluigi Collina con un ombrello in una mano e il pallone nell'altra è entrata di diritto negli almanacchi del campionato di Serie A per restarci: "Perché non rimbalzi?".
E la verità è che quello che ancora oggi è considerato uno dei migliori arbitri di tutti i tempi non perse la speranza, aspettando pazientemente - anche troppo, secondo i tifosi juventini - che la sfera gli tornasse in mano senza il bisogno che fosse lui ad accasciarsi per raccoglierla.
Dallo scudetto al crac
Quella partita, infatti, non poteva essere rinviata. Era l'ultima giornata del campionato 1999-2000 e la Juventus era arrivata a Perugia con due punti di vantaggio (71-69) sulla Lazio che, dalla sua, era impegnata all'Olimpico contro una Reggina già salva.
E, infatti, ben prima dell'inizio del secondo tempo della sfida del Curi - il primo era finito 0-0 - i biancocelesti avevano archiviato la propria pratica superando in classifica la squadra allenata da Carlo Ancelotti che avrebbe preferito concludere la gara contro il Perugia in un altro momento, su un terreno di gioco praticabile e non sul pantano dal quale a uscire vittoriosi furono gli umbri, grazie a un gol di Alessandro Calori che regalò, così, alla Lazio il secondo scudetto della sua storia.
Un tricolore che andò a impreziosire il palmarés di quello che, in pochissimi anni era diventato, un club di primissimo livello: due Coppe Italia, un altro paio di Supercoppe italiane, una Coppa delle Coppe e un Supercoppa europea conquistata nel 1999 contro il Manchester United di Sir Alex Ferguson.
Tutto ciò che cresce rapidamente, però, suole precipitare altrettanto velocemente. E, infatti, poco dopo arrivò il crac Cirio e la (quasi) bancarotta. Finì così un sogno lungo un lustro, quello dei tifosi biancocelesti che videro la loro società flirtare con il fallimento prima che arrivasse Claudio Lotito a "salvarla".
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