Sabato prossimo, il Napoli riceverà la visita dell'Atalanta in campionato e, come ogni volta che si affrontano azzurri e nerazzurri, non può non tornare alla mente un episodio che ha segnato la storia del calcio italiano. Parliamo, naturalmente, della famosa "monetina" che colpì Alemão l’8 aprile 1990, cambiando le sorti di una stagione già memorabile.
Quell'anno la Serie A era al culmine del suo splendore, con alcuni dei più grandi giocatori al mondo: un campionato che si sarebbe concluso con i Mondiali organizzati in casa e con tre coppe europee conquistate da squadre italiane, mentre una quarta, la Fiorentina di Roberto Baggio (poi protagonista delle Notti Magiche), arrivava fino alla finale.

La monetina
In quegli anni, però, erano soprattutto Napoli e Milan a dominare la classifica, interrotte dallo scudetto dei record dell'Inter della stagione precedente. Ebbene, la campagna 1989-1990 fu una guerra lottata punto a punto: goleade, scontri diretti intensi e continui ribaltamenti di classifica segnavano ogni giornata. Alla quart'ultima, prima dell'episodio di Bergamo, il Diavolo era in testa con un punto di vantaggio su Maradona e compagni.
Quel pomeriggio, sullo 0-0 a quindici minuti dalla fine tra Atalanta e Napoli, lo stadio esplose in una serie di insulti e provocazioni dei tifosi bergamaschi, e una monetina lanciata dalle tribune colpì Alemão in testa. Il giocatore tentennò e in un secondo momento si accasciò a terra prima di essere trasportato in ospedale.
Secondo il regolamento dell'epoca, in situazioni di infortunio causato da oggetti lanciati dal pubblico, scattava automaticamente il 2-0 a tavolino per la squadra ospite. Il verdetto fu confermato e il Napoli ottenne così i due punti che avrebbero cambiato il corso del campionato.
Le polemiche
Non mancarono contestazioni e polemiche. Il Milan sostenne il ricorso dell'Atalanta, arrivando persino a pagare di tasca propria esperti per la lettura labiale dei dialoghi dei protagonisti (oltre al centrocampista brasiliano, il mitico massaggiatore, Salvatore Carmando), ma nulla poté modificare il verdetto del giudice sportivo: il colpo ricevuto da Alemão esisteva e, quindi, i punti furono assegnati al Napoli.
Quella decisione diede nuovo slancio al Napoli che, complice il pareggio del Milan a Bologna, tornò in testa e, nelle giornate successive concluse alla grande la propria corsa verso il secondo scudetto della propria storia.
Alla penultima giornata, infatti, il Milan crollò nella già 'fatal Verona' in una partita segnata da quattro espulsioni, compre l’allenatore Arrigo Sacchi, mentre Maradona brillava a Bologna, guidando la squadra a un 4-2 fondamentale per chiudere il campionato con il tricolore sul petto.
L’episodio della monetina rimane così indelebile nella memoria dei tifosi e negli annali della Serie A, simbolo di un campionato combattuto, spettacolare e pieno di campioni, dove ogni dettaglio, anche il più inatteso, poteva cambiare il destino delle squadre.
