"Il selfie rimarrà per sempre nella storia del derby". L'11 gennaio del 2015, Francesco Totti oltrepassò per primo una nuova frontiera, celebrando un gol con lo smartphone in mano e facendosi quello che lui, in quel momento, chiamò "autoscatto". Nessuno prima lo aveva fatto e, probabilmente, non ci aveva nemmeno pensato.
Il capitano della Roma, invece, per sua stessa ammissione, ci stava pensando da una settimana intera. E non una settimana qualunque, bensì quella precedente a un derby contro la Lazio.

E, del resto, il Pupone ci ha sempre tenuto a celebrare in maniera originale una sua rete nella partita più importante e sentita della stagione per i tifosi della capitale.
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"Ci avevo pensato in settimana - ammise il numero 10 giallorosso a fine gara - . Ora c’è la moda degli autoscatti e volevo qualcosa che lasciasse il segno e venisse ricordata dai miei tifosi". E lo ha lasciato. Indelebile.
Totti, però, non poteva prevedere quando sarebbe arrivato il suo momento. E meno male. E già, perché la verità è che nemmeno lui avrebbe potuto immaginare una sceneggiatura così azzeccata e epica come quella vista dieci anni fa sul terreno di gioco dell'Olimpico.
Rimonta e selfie
Il primo tempo della gara, infatti, si era chiuso con la Lazio in vantaggio 2-0 (grazie alle reti di Mauri e Anderson) e, quindi, di gol per giustificare un festeggiamento particolare, la Roma ne avrebbe dovuti mettere a referto almeno due.
Ebbene, a segnarli entrambi fu proprio lui: "Prima della partita avevo dato il mio telefono a Guido Nanni (amico e preparatori dei portieri giallorossi, ndr) e gli avevo chiesto di portarlo in campo”.
E dire che non era un periodo semplice per il capitano della Roma che, alla soglia dei 40 anni, cominciava a vedersi più fuori che dentro.
Ed è probabilmente anche per questa ragione che Totti ricorda sempre quel momento come "una delle scene più belle della mia carriera". Anche perché la rete che precede il selfie più famoso della storia del calcio è un vero e proprio golazo al volo: chissà se quello lo aveva pure previsto.