All’Unipol Domus è andata in scena una sfida dal sapore intenso e carica di significati, tra due squadre animate da ambizioni differenti ma accomunate dalla medesima urgenza di fare punti. Il Cagliari, impegnato nella corsa salvezza, ha accolto una Fiorentina in ottimo momento di forma - imbattuta da quattro turni - e determinata a restare agganciata alla zona Champions in un testa a testa serrato con Lazio, Juventus e Roma.
I viola si sono presentati in Sardegna con il peso di una classifica corta e della necessità di non concedere ulteriori passi falsi, consapevoli che ogni occasione può rivelarsi decisiva in questa fase della stagione. Il match, combattuto e giocato su ritmi elevati, ha visto la formazione di Palladino imporsi per 2-1, ribaltando l’iniziale vantaggio firmato da Piccoli grazie alle reti di Gosens e Beltrán. Un successo prezioso che consente alla Fiorentina di salire a quota 56 punti, accorciando a sole tre lunghezze il distacco dalla Juventus, attualmente quinta in classifica.
Gosens frena l'entusiasmo dei sardi
Un primo tempo acceso e ricco di contenuti tecnici ha visto Cagliari e Fiorentina rientrare negli spogliatoi sull’1-1, dopo 45 minuti giocati a buon ritmo e con diversi episodi degni di nota. I rossoblù hanno approcciato la gara con grande determinazione, confermando la grinta che Davide Nicola è riuscito a trasmettere alla squadra.
La partenza dei padroni di casa è stata subito efficace. Nei primi minuti il Cagliari ha spinto con convinzione e al 6' ha trovato il vantaggio, grazie a un’incertezza di de Gea su un cross velenoso di Luvumbo. Il portiere della Fiorentina è intervenuto male, respingendo al centro dell’area, dove Piccoli ha raccolto il pallone e lo ha scaraventato sotto la traversa con un mancino potente e preciso.
Una rete che ha rotto un dato curioso: in questa stagione i viola non avevano mai incassato gol nei primi 15 minuti di gioco.
Trascinato dall’entusiasmo del gol, il Cagliari ha continuato a premere, sfiorando il raddoppio al 12’, quando Zortea ha messo in mezzo un tiro-cross deviato maldestramente da Pongracic sul palo della propria porta, rischiando un'autorete clamorosa.
PALLADINO SI GODE LA VITTORIA: "LA DEDICHIAMO A KEAN", NICOLA NON MOLLA: "CONTINUIAMO IL RITIRO"
La Fiorentina, poi, ha reagito con qualità e personalità, salendo di colpi nella zona centrale del primo tempo. Al 14’ Mandragora ha fatto tremare il palo su una punizione a due da lontano dopo il tocco di Fagioli, preludio a una fase più propositiva degli uomini di Palladino. Caprile è stato poi decisivo su un tentativo di Gudmundsson al 26’, bloccando a terra un sinistro forte ma centrale.

Il pareggio è arrivato con una bella azione manovrata, finalizzata al 35’ da Robin Gosens, abile a inserirsi nello spazio e a battere il portiere con un rasoterra preciso, dopo un assist ben calibrato di Mandragora. Nel finale non sono mancati altri episodi chiave. Mina ha lasciato il campo per infortunio, sostituito da Palomino, mentre allo scadere il Cagliari ha protestato per un rigore assegnato per un contatto tra Luvumbo e Pongracic. L’arbitro, richiamato al VAR, ha rivisto l’azione e ha deciso di annullare la decisione iniziale, tra le proteste dei padroni di casa.
Beltran gela l'Unipol Domus
Nel secondo tempo il Cagliari ha cercato di ritrovare lo slancio mostrato nelle fasi iniziali del match, ma la Fiorentina ha risposto con solidità e cinismo. I viola hanno affondato il colpo al 48', sfruttando una disattenzione sulla fascia destra: Dodo ha trovato spazio e servito un traversone preciso per Beltrán, impeccabile nel prendere il tempo a Palomino e insaccare con una splendida girata di testa sotto l’incrocio. Un gol che ha smorzato definitivamente l’entusiasmo isolano.
Nel convulso finale di gara non sono mancate le emozioni, ma la Fiorentina ha saputo gestire con maturità il vantaggio, abbassando i ritmi e disinnescando le ultime fiammate del Cagliari.

I sardi, incapaci di trovare il guizzo giusto, vedono sfumare punti pesanti e subiscono il sorpasso del Parma in classifica, reduce da una prestigiosa vittoria contro la Juventus. Per i viola, invece, tre punti d’oro che li avvicinano a -3 proprio dai bianconeri di Tudor.