Portiere: Marco Carnesecchi, Verona-Atalanta
Partiamo come sempre dagli estremi difensori. E in questa giornata il nome che risuona più forte è quello di Marco Carnesecchi. L’Atalanta sembra essersi riscoperta sotto la guida di Palladino: tre clean sheet consecutivi tra Serie A, Champions e Coppa Italia, una solidità che mancava da tempo. Nelle prime quattro uscite dell’allenatore campano è arrivato un solo gol al passivo, un segnale incoraggiante prima della sfida al Verona. Ai bergamaschi serve una vittoria per riprendere quota, e Carnesecchi rappresenta oggi una delle certezze più granitiche dei nerazzurri.

Certezza che, parlando di portieri, porta dritti a Mile Svilar. Premiato come miglior estremo difensore della scorsa stagione, il serbo ha ripreso da dove aveva lasciato: affidabilità, leadership e interventi che pesano punti. La Roma, lanciata verso la vetta, farà tappa a Cagliari, e sarà ancora una volta il serbo a dover blindare l’obiettivo con le sue parate chirurgiche.
Più tormentato l’avvio di David de Gea, non certo aiutato dal momento complicato della Fiorentina. Ma la gara contro il Sassuolo può rappresentare una scossa per tutto l’ambiente viola. de Gea ha dimostrato mille volte di poter trasformare una partita con una singola prestazione: se la giornata sarà quella giusta, può diventare un muro invalicabile.
Chiude il quadro Maduka Okoye, tornato stabilmente tra i pali dell’Udinese. Il Genoa arriverà al Bluenergy Stadium, uno stadio che da sempre sa mettere pressione agli avversari. Il portiere nigeriano arriva dal clean sheet conquistato al Tardini e, con la sicurezza ritrovata e una condizione in crescita, ha tutte le carte per inseguire un’altra giornata da protagonista.
Difensore: Davide Bartesaghi, Torino-Milan
Tra i difensori c’è un nome che, più di tutti, sta catturando l’attenzione per crescita e continuità: Davide Bartesaghi. Il giovane esterno del Milan si sta conquistando, partita dopo partita, il ruolo da titolare sulla corsia mancina. Il suo sinistro affilato continua a essere un’arma preziosa per Allegri, soprattutto in un match come quello di Torino, dove l’esito si deciderà spesso sulle fasce. Lì il classe 2005 avrà l’occasione di mettere nuovamente in mostra la sua personalità.

Di personalità, poi, Amir Rrahmani ne ha da vendere. Il difensore del Napoli arriva da un sonoro 7 in pagella nel confronto con la Roma e si prepara a guidare la retroguardia azzurra nel big match contro la Juventus. Con i bianconeri privi di Vlahovic e pronti a muoversi con un attacco più fluido e meno leggibile, il centrale kosovaro dovrà assumersi un peso ancora maggiore: mantenere compatto il muro partenopeo, leggere ogni movimento e impedire che la mancanza di riferimenti avversari complichi la serata al Napoli.
Mario Gila, invece, è il classico evergreen difensivo: sempre affidabile, sempre sul pezzo. Il ko contro il Milan non scalfisce il suo status di baluardo della Lazio. In chiave modificatore, inoltre, è una scelta di spessore: contro il Bologna gli sarà chiesto di chiudere ogni varco a Castro e compagni, un compito in cui ha dimostrato più volte di sapersi esaltare.
Chiude il reparto Oumar Solet, autentica garanzia per rendimento e affidabilità. Sarà lui a guidare ancora una volta la difesa dell’Udinese nella delicata sfida contro il Genoa di De Rossi, con la solita concentrazione che lo rende uno dei profili più sicuri del momento.
Centrocampista: David Neres, Napoli-Juventus
Rimanendo in tema Napoli-Juventus, è impossibile ignorare il centrocampista più in forma del momento: David Neres. Gol decisivo contro la Roma e doppietta all’Atalanta: due prestazioni da fuoriclasse, che raccontano un giocatore entrato in uno stato di grazia. Ora lo attende un’altra big, guidata dall’ex tecnico partenopeo Spalletti, e il brasiliano ha tutte le carte per colpire ancora. Quando è così in fiducia, lasciarlo fuori diventa una follia.

Impossibile escludere anche Luka Modrić, che a Torino si confermerà il solito, intramontabile metronomo rossonero. A quarant’anni continua a illuminare la Serie A con una naturalezza disarmante, dettando tempi, linee di passaggio e scelte che solo un Pallone d’Oro può permettersi. Per lui non servono molte parole: basta guardarlo giocare.
Chi invece dovrà alzare ulteriormente l’asticella è Nicolò Barella, chiamato a una gara di grande ordine e intensità contro il temibile Como di Fàbregas. Il centrocampista dell’Inter rimane un punto di riferimento assoluto e, come sempre, attenzione anche al potenziale bonus: i suoi inserimenti e i suoi passaggi filtranti sono spesso la scintilla che accende Lautaro e Thuram.
Chiudiamo con una scommessa intrigante: Idrissa Touré. L’esterno del Pisa continua a seminare pericoli sulla corsia destra e, fin qui, è stato l’unico a trovare il gol all’Arena Garibaldi. In una giornata che può riservare soprese, lui rappresenta una puntata intelligente per chi cerca un guizzo inatteso.
Attaccante: Jamie Vardy, Cremonese-Lecce
Parlando di guizzi, Jamie Vardy merita tutta l’attenzione. Il leggendario bomber inglese è reduce da una doppietta da applausi contro il Bologna e la Cremonese se lo coccola, consapevole di avere in rosa un attaccante capace di accendersi in qualsiasi momento. Contro il Lecce, in uno Zini che sarà infuocato per lui, Vardy avrà tutte le condizioni per colpire ancora: quando sente l’odore del gol, sbaglia davvero di rado.

Spostiamoci idealmente di qualche centinaio di chilometri, a Verona, dove l’Atalanta arriverà con entusiasmo e fame di punti dopo la scossa firmata Palladino. Tra i giocatori rigenerati dal nuovo tecnico c’è senza dubbio Charles De Ketelaere, rinato dopo un avvio incerto. Al Bentegodi potrebbe essere proprio lui ad accendere la miccia nerazzurra.
Continuiamo a dare fiducia anche a Moise Kean. Non sta offrendo certezze, questo è evidente, ma l’attaccante viola sta facendo di tutto per sbloccarsi e nelle ultime gare è sempre arrivato a un passo dal gol. La sensazione è che il digiuno non possa durare ancora a lungo: la porta, prima o poi, si aprirà.
Chiudiamo con Matías Soulé, chiamato a prendersi sulle spalle l’intero attacco giallorosso dopo la prova opaca contro il Napoli. L’argentino è il faro tecnico della squadra, il giocatore che può cambiare ritmo e destino di una partita. Gli occhi saranno tutti su di lui: ora serve una risposta da leader.
