Falso in bilancio e plusvalenze fittizie: De Laurentiis rinviato a giudizio

Aggiornato
De Laurentiis e Osimhen
De Laurentiis e OsimhenRICCARDO DE LUCA / ANADOLU AGENCY / ANADOLU VIA AFP

Il presidente del Napoli insieme all'ad Andrea Chiavelli a processo: si torna a parlare degli affari condotti nel 2019 e nel 2020 per gli acquisti di Manolas e Osimhen.

Il Presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, insieme all’amministratore delegato Andrea Chiavelli, sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Roma Rosamaria De Lellis.

La richiesta era stata formulata dai pm romani Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano. Il processo è fissato al 2 dicembre del 2026.

Il triennio 2019-2021 e le presunte plusvalenze fittizie

Il rinvio a giudizio è la conseguenza di operazioni sospette, in particolare all’ingaggio del calciatore Victor Osimhen dal Lilla, risalente al 2020. 

L’accusa dei pm era di falso in bilancio per le annate 2019, 2020 e 2021: nell’estate del 2019 il club campano comprò dalla Roma il difensore greco Kostas Manolas attraverso un'operazione in cui fu inserito anche il centrocampista guineano Amadou Diawara

Nel 2020 invece arrivò l'attaccante nigeriano, mentre il portiere greco Karnezis e altri tre giovani del vivaio, Manzi, Palmieri e Liguori fecero il percorso inverso, attraverso delle valutazioni gonfiate.

Per la Procura quelle del Napoli sarebbero da considerare plusvalenze fittizie, tesi da sempre respinta dal numero 1 dei campani sebbene non sia mai stato presente alle precedenti udienze, e dal suo più stretto collaboratore, l’ad Chiavelli.

Cosa rischia il Napoli

Il Napoli, De Laurentiis e Chiavelli non corrono alcun rischio di penalizzazioni, ammende o squalifiche. Sulla questione il procuratore FIGC Chiné si è già pronunciato nel 2022 optando per l’archiviazione.

Qualche mese fa, Chiné ha chiesto e ottenuto gli atti d’indagine dalla Procura di Roma per una possibile rivisitazione del caso, ma nelle carte non sono emersi fatti in grado di poter riaprire il processo.

La replica del club

Duro il commento del club campano, che si è detto stupito e sconcertato per il provvedimento emesso dal gup di Roma, e nello stesso tempo dicendosi serena e fiduciosa rispetto agli esiti del procedimento. 

Ecco il comunicato completo: "La SSCN esprime stupore e sconcerto per il provvedimento di rinvio a giudizio deciso dal GUP di Roma. Tutte le consulenze tecniche, di altissimo livello, hanno inequivocabilmente provato la correttezza dell’operato della società, sia rispetto alle iscrizioni in bilancio delle operazioni, sia in merito ai trasferimenti dei calciatori. La stessa accusa ha correttamente riconosciuto, nel corso della propria requisitoria, che la SSCN non ha tratto alcun vantaggio dalle operazioni contestate".

"La società è serena e fiduciosa rispetto agli esiti del procedimento giudiziario, che comincerà tra oltre un anno - con la prima udienza fissata per il 2 dicembre 2026 - dove certamente la verità sulla vicenda verrà ristabilita. Da sottolineare, inoltre, che in relazione a una contestazione perfettamente sovrapponibile derivata dal medesimo fascicolo di indagine, i pubblici ministeri di Milano hanno già richiesto l’archiviazione del procedimento per l’Inter".