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Dionisi critica la prova del Sassuolo, Luis Alberto: "In un momento di fiducia unico"

Luis Alberto
Luis Alberto AFP
Il tecnico dei neroverdi ha criticato la prova della squadra. Sorridono, invece, i protagonisti della Lazio. Luis Alberto: "Mi diverto come un bambino".

"Mi diverto come un bambino. Sono in un momento in cui ho una fiducia che non pensavo mai di avere. Per me la cosa più importante è che la Lazio stia più in alto possibile, adesso stiamo provando a fare punti in classifica. Questi ultimi anni li voglio vivere benissimo, sono come un bambino di 31 anni". Luis Alberto, trascinatore della Lazio nella vittoria in casa del Sassuolo, commenta così la sua prestazione ai microfoni di Dazn.

"Io il 10 più forte della Serie A? Ci sono tanti giocatori forti, io faccio il mio per il bene del Lazio. Il numero mi piace. In Italia ci sono tanti giocatori tecnici e dobbiamo godere del calcio", ha concluso.

Martusciello: "Straordinariamente contenti"

Luis Alberto è stato anche protagonista di una plateale protesta in panchina dopo la sua sostituzione ma a spegnere sul nascere le polemiche ci ha provato il vice allenatore laziale, Giovanni Martusciello, in panchina al posto dello squalificato Maurizio Sarri: "Si è arrabbiato? Fa parte del personaggio, lui non vorrebbe uscire mai".

"Siamo straordinariamente contenti della prestazione, specie nel primo tempo dove abbiamo indirizzato il risultato contro una squadra che in casa, specie contro squadre di primo livello, riesce a mettere in difficoltà tutte, basti vedere la sfida contro la Juventus. Il mister è stato bravo a prepararla soprattutto sull'aspetto mentale e capire che non si doveva fare una partita presuntuosa ma determinata", ha spiegato poi il tecnico commentando la gara.

Dionisi: "Gara da 4 e mezzo"

Decisamente diverso, invece, l'umore di Dionisi, tecnico del Sassuolo. 

"Il risultato è giusto, c'è poco da dire. Loro hanno giocato da 8, noi da 4 e mezzo con errori da 3. Abbiamo giocato con poco coraggio e poca personalità. Deluso dall'attacco? Un po' da tutti. Nello spogliatoio ho visto tante teste giù, ora dobbiamo lavorare sull'ausotisma e sulla mentalità", ha spiegato con rammarico l'allenatore.