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Danilo: "La Juventus è stata il mio club più importante, ma ha perso la sua identità"

Danilo con la Juventus
Danilo con la JuventusAlberto Gandolfo / NurPhoto / AFP
Il difensore brasiliano, passato da poco al Flamengo, ha voluto subito rendere chiari i motivi del suo addio alla Vecchia Signora. Il tutto nonostante abbia manifestato in modo convinto un enorme attaccamento alla causa bianconera

"La Juventus è stato probabilmente il club più importante della mia carriera”, ha detto il difensore nel corso della conferenza stampa di presentazione “ho costruito una storia meravigliosa con i tifosi, i giocatori e la città, dove sono stato molto felice per cinque anni e mezzo". Queste le prime parole di Danilo al momento della sua presentazione al Flamengo, dove è arrivato dopo un periodo di ostracismo alla Juventus, dove da capitano era passato a riserva.

Il brasiliano ha spiegato cosa lo ha spinto ad andare via: "Negli ultimi tempi, con i cambiamenti interni e una certa programmazione probabilmente hanno capito che non ero adatto, ma non per motivi calcistici. Questo mi ha dato fastidio e fatto soffrire. Dal momento in cui ho avuto questa difficoltà, che non aveva nulla a che fare con le mie capacità in campo, ho capito che era arrivato il momento di cercare nuovi orizzonti perché questo mi faceva soffrire molto, e ho capito che dovevo andare in un posto in cui stare meglio”. 

Le presenze di Danilo alla Juve nella Serie A di quest'anno
Le presenze di Danilo alla Juve nella Serie A di quest'annoFlashscore

Dal canto suo, l'ex capitano bianconero non si è nascosto al momento di esprimere i suoi sentimenti: "Ho sofferto molto, non credo valga la pena fare nomi. Ho scritto una lettera in cui ho parlato con il cuore e che dice molto di quello che penso in questo momento della Juventus, che tifo e tiferò per il resto della mia vita, perché ci sono stati momenti incredibili e magici".

Poi, il centrale brasiliano ha voluto spiegare cosa si dovrebbe cambiare a Torino: "La Juventus è sempre stata famiglia, è sempre stata l'uno per l'altro, è sempre stata la cura dei dettagli e l'aspetto umano. E questo si è un po' smarrito negli ultimi sei mesi e credo che gli ultimi risultati ed eventi siano dovuti in gran parte alla perdita di questa identità, la famiglia, la cura dei dettagli, la cura del lato umano dei giocatori, delle persone che ci lavorano. Se al più presto si tornerà su questa strada, i risultati torneranno”.