117 presenze e 8 reti in Nazionale, Euro 2020 vinto da capitano e poi i 9 scudetti di fila con la Juve, il club in cui ha militato 17 stagioni e di cui è attualmente dirigente. Giorgio Chiellini lo ammette: "sono un ragazzo fortunato", dice citando la canzone di Jovanotti nell'intervista su Vivo Azzurro Tv, in onda nel giorno del suo 41esimo compleanno.
"La Juve la considero una seconda famiglia, Torino è diventata la mia città", dice l'ex difensore sulla piattaforma Figc. "A questo club ho dato tanto ma sono stato ripagato da successi sportivi straordinari e dall'affetto di milioni di tifosi".
L'attaccante più forte con cui ha dovuto fare i conti è "Zlatan Ibrahimovic, il compagno che mi ha insegnato di più è stato Cristiano Ronaldo".
Dal club alla nazionale, di cui è stato uno dei leader: "Ho messo piede a Coverciano la prima volta a 15 anni - racconta - se penso a quanto c'è stato dopo mi vengono i brividi. I Mondiali mi sono andati tutti male: nei due a cui ho partecipato, nel 2010 e nel 2014, non abbiamo superato il primo turno. Quando nel 2017 perdemmo il playoff con la Svezia non ho dormito per più notti".
Poi la notte magica di Wembley: "Di quell'esperienza conservo ricordi incancellabili. Una soddisfazione pazzesca, condivisa con tutti i miei compagni".
Il prossimo anno ci saranno i Mondiali in Usa: "I nostri ragazzi si 'devono' qualificare per dare questa gioia ai tanti bambini che ancora non hanno nemmeno visto l'Italia partecipare. Sogno una finale tra l'Italia e il Brasile allenato da Ancelotti, con cui tra l'altro mi dispiace di non aver mai lavorato. Sarebbe una partita storica".